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Cronaca

“Vendichiamoci dei nostri ex”: poi la picchia e cerca di stuprarla

La vittima doveva solo ritirare due oggetti. Lui, ubriaco, l’ha aggredita. La ragazza ha ripreso tutto col cellulare. “Abbiamo dovuto ammanettarlo”, raccontano gli agenti

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne (Foto di repertorio)

"Vendichiamoci dei nostri ex". È questa la frase che, secondo l’accusa, un giovane avrebbe rivolto a un’amica pochi istanti prima di aggredirla sessualmente. Una frase carica di premeditazione e ambiguità, oggi al centro di un processo in corso al tribunale di Torino. I fatti risalgono al 23 ottobre 2023, in un appartamento della zona Borgo Filadelfia. Oggi in aula ha parlato la ragazza, costituitasi parte civile con l'avvocata Isabella Ferretti.

La giovane ha raccontato che l'imputato è un amico del suo ex fidanzato e che si era recata da lui semplicemente per ritirare alcuni oggetti personali. Una visita breve, chiaramente definita. Ma secondo il suo racconto, l’uomo – visibilmente ubriaco – avrebbe iniziato a parlare di vendetta, l’avrebbe schiaffeggiata e poi aggredita sessualmente. La vittima è riuscita a divincolarsi e a riprendere con il cellulare parte di quanto accadeva: un video ora nelle mani dei giudici.

“Abbiamo dovuto ammanettarlo”, raccontano gli agenti

Una volta uscita in strada ha chiesto aiuto, e una volante della polizia è giunta poco dopo. "Abbiamo trovato il giovane disteso sul letto", ha riferito oggi in aula uno degli agenti intervenuti, "puzzava d'alcol come avesse bevuto tanto. Era agitato, urlava, e abbiamo dovuto mettergli le manette".

L’imputato, difeso dall'avvocata Simona Rullo, ha deciso di rendere una dichiarazione spontanea. Con un linguaggio ritenuto volgare e sconveniente, ha sostenuto che tra lui e la ragazza vi sarebbe stato "un incontro sessuale consenziente".

Il procedimento giudiziario proseguirà a settembre. Intanto, al centro del dibattimento resta quella frase: “Vendichiamoci dei nostri ex”. Un’esortazione? Un alibi? O il pretesto per una violenza?

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