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Cronaca
19 Maggio 2025 - 09:38
Torino, studentessa ferita in un cantiere scolastico
Un incidente grave, una protesta accesa e una denuncia che risuona forte: le scuole italiane non sono sicure. È quanto sostengono i militanti di Azione Studentesca, che questa mattina, lunedì 19 maggio, si sono dati appuntamento davanti all’Istituto Colombatto di Torino per un presidio di protesta dopo l’episodio avvenuto nei giorni scorsi all’interno della scuola. Secondo quanto riportato dal movimento, una studentessa sarebbe caduta all’interno di un cantiere scolastico dopo aver aperto una porta che conduceva direttamente nell’area in ristrutturazione, riportando gravi ferite.
I manifestanti parlano di un episodio emblematico dell’inefficienza strutturale e gestionale degli istituti scolastici. “È inaccettabile – dichiarano i portavoce di Azione Studentesca – che durante i lavori all’interno delle scuole non vengano garantite le misure di sicurezza necessarie. Quello accaduto al Colombatto è solo l’ennesimo esempio di una dirigenza scolastica inadeguata e incapace di proteggere gli studenti”.
Un incidente grave, una protesta accesa e una denuncia che risuona forte
Il presidio, simbolico ma determinato, ha sollevato un tema cruciale e sempre più urgente: la sicurezza nei plessi scolastici durante i lavori di manutenzione o ristrutturazione. La ragazza, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe aperto una porta priva di segnalazioni di pericolo e sarebbe precipitata in un’area in cui si stavano effettuando interventi strutturali. Ora è ricoverata, le sue condizioni non sono note, ma quanto basta a far esplodere la rabbia del mondo studentesco di destra, che chiede interventi immediati e maggior rigore nei controlli interni.
Azione Studentesca, legata all’area giovanile della destra, rilancia il proprio impegno a favore del diritto allo studio, denunciando come esso venga spesso compromesso da condizioni strutturali vergognose. “Il diritto allo studio non può essere un’astrazione, ma una condizione reale e concreta – dichiarano – e passa anche dalla sicurezza fisica degli studenti negli ambienti scolastici”.
L’incidente del Colombatto potrebbe ora finire al centro di un’indagine più ampia, per chiarire le responsabilità e capire come sia stato possibile accedere senza ostacoli a un’area pericolosa. Intanto, la protesta di Azione Studentesca riaccende i riflettori su una questione cronica e trasversale: l’edilizia scolastica italiana resta un colabrodo, dove basta una porta aperta nel posto sbagliato per trasformare un corridoio in trappola.
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