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Cronaca

Bambino di 8 anni precipita da un lucernario mentre va a scuola

Il piccolo è caduto da un’altezza di quattro metri nella mattinata del 30 aprile. Ancora poco chiare le cause dell’incidente. Trasportato d’urgenza a Bolzano, è in condizioni serie. Carabinieri al lavoro per ricostruire la dinamica e accertare eventuali responsabilità

Bambino di 8 anni

Bambino di 8 anni precipita da un lucernario mentre va a scuola

Una tranquilla mattinata scolastica si è trasformata in un incubo a Merano, dove un bambino di appena 8 anni è precipitato da un lucernario posto a circa quattro metri di altezza. L’incidente è avvenuto mercoledì 30 aprile 2025, mentre il piccolo stava raggiungendo la scuola, percorrendo – secondo le prime informazioni – un tragitto che avrebbe dovuto essere consueto, protetto, sicuro. Ma qualcosa è andato storto. E ora la città si interroga su come sia potuto accadere.

Le dinamiche restano in parte avvolte nell’incertezza. Il bambino sarebbe caduto nel vuoto attraversando una superficie non adeguatamente protetta, un lucernario che ha ceduto sotto il suo peso o che comunque non avrebbe dovuto trovarsi lungo un percorso pedonale accessibile a un minore. Le indagini, affidate ai carabinieri, sono in corso per stabilire se si tratti di un tragico errore individuale, di una distrazione o – ipotesi più grave – di una carenza strutturale e gestionale. Il punto è capire come sia stato possibile che un bambino finisse in una zona così pericolosa senza alcuna segnalazione, barriera o controllo.

Subito dopo l’incidente, i soccorsi sono stati allertati con tempestività. Le condizioni del piccolo sono apparse subito gravi. Dopo un primo intervento sul posto, si è deciso per il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Bolzano, dove è stato affidato a un’équipe medica specializzata in traumatologia pediatrica. Le ferite riportate sono serie, ma al momento non si hanno ulteriori dettagli sulla prognosi. La speranza è che possa superare la fase critica e avviarsi a un recupero completo.

Nel frattempo, la comunità di Merano è sconvolta. La notizia ha scosso profondamente famiglie, docenti, compagni di scuola. Una vicenda che spezza la fiducia in uno spazio considerato sicuro per eccellenza: il percorso casa-scuola di un bambino. Non si tratta solo di un incidente, ma di una crepa simbolica nel concetto stesso di tutela dell’infanzia.

Le istituzioni locali, già in moto per raccogliere testimonianze e valutare la messa in sicurezza dell’area, hanno promesso piena trasparenza e collaborazione con le forze dell’ordine. Intanto, anche le scuole di Merano e della provincia di Bolzano hanno avviato verifiche interne, con l’obiettivo di mappare eventuali criticità negli accessi, nelle aree esterne e nelle superfici potenzialmente pericolose.

Questo episodio apre interrogativi più ampi, che vanno oltre l’evento singolo. In un paese in cui la manutenzione degli edifici scolastici è spesso rimandata o affidata a risorse ridotte, quante altre situazioni simili si nascondono dietro la quotidianità di centinaia di studenti? Il tema della sicurezza negli spazi pubblici, specie quelli destinati ai più piccoli, non può più essere affrontato solo dopo le tragedie. Deve diventare una priorità costante.

A Merano, oggi, la paura si accompagna alla solidarietà. Tanti i messaggi di sostegno alla famiglia del bambino, che sta affrontando ore difficili tra angoscia e speranza. E mentre i medici fanno il possibile, la città attende risposte e soluzioni, con un’unica certezza: nessun tragitto verso la scuola dovrebbe trasformarsi in un pericolo. Mai.

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