Ritrovato il cellulare di una 25enne sulle rive dell’Adda: si cerca ovunque tra acqua e vegetazione

Da oltre ventiquattro ore non si hanno più notizie di una giovane donna di 25 anni scomparsa misteriosamente a Lodi. Il suo telefono cellulare è stato ritrovato abbandonato sulla sponda del fiume Adda, in un’area isolata tra vegetazione fitta e corsi d’acqua. È da questo indizio che sono partite le ricerche serrate, coordinate dalla polizia e dai vigili del fuoco, con il supporto dei sommozzatori arrivati da Torino, droni a infrarossi e unità cinofile.

Nessun messaggio d’addio, nessuna segnalazione di litigi o preoccupazioni recenti, almeno finora. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: dall’allontanamento volontario a un possibile gesto estremo, fino a scenari meno prevedibili. Ma ogni dettaglio al momento è avvolto da un alone d’incertezza.

La zona battuta è particolarmente impervia, con tratti boschivi difficili da esplorare e le acque dell’Adda che, in questa stagione, scorrono rapide e torbide. Un fiume che, pur nella sua bellezza naturale, ha spesso inghiottito vite. Non è la prima volta che un cellulare trovato sulla riva fa temere il peggio.

I familiari della ragazza, residenti nella zona, hanno lanciato un appello disperato, chiedendo rispetto e silenzio mentre si attende qualsiasi sviluppo. La comunità lodigiana si stringe attorno alla famiglia, seguendo con apprensione ogni notizia.

Intanto, le ricerche proseguono senza sosta, con i soccorritori che si alternano giorno e notte. Il destino della ragazza resta incerto, ma la macchina dei soccorsi non si ferma. In casi come questo, ogni minuto può essere decisivo. Le prossime ore saranno cruciali per capire se si tratti di una fuga, un dramma, o qualcosa di ancora tutto da scoprire.

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