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Cronaca
24 Marzo 2025 - 22:06
Domenica sera di sangue nel quartiere San Grato di Ivrea, dove un giovane è stato vittima di un violento accoltellamento davanti alla propria abitazione. Secondo le prime informazioni — ancora frammentarie ma confermate— alcuni ragazzi con il volto coperto si sarebbero appostati sotto casa del ragazzo e lo avrebbero aggredito non appena è uscito.
La vittima sarebbe stata colpita con almeno una coltellata. Trasportato d’urgenza al nosocomio eporediese, il giovane è stato medicato e dimesso poche ore dopo. Fortunatamente, le sue condizioni non destano preoccupazione, ma resta la gravità del gesto.
La notizia, inizialmente trapelata tra i residenti del quartiere, ha cominciato a circolare con insistenza nelle ultime ore, alimentando un clima di tensione e paura.
Le forze dell’ordine, contattate per un commento, si sono limitate a confermare che sono in corso accertamenti e che vige il segreto istruttorio. Le indagini sono affidate ai carabinieri e coordinate dal pubblico ministero Elena Parato.
L’aggressione sarebbe stata messa in atto da giovani incappucciati, verosimilmente appartenenti alla galassia delle maranze, quei gruppetti violenti e arroganti che popolano le periferie, si atteggiano da gangster e replicano comportamenti da branco, come se Ivrea fosse una succursale delle banlieue.
Non è escluso che l'attacco sia riconducibile a vecchie ruggini personali, a un regolamento di conti o a dinamiche ancora tutte da chiarire.
San Grato, quartiere popolare di Ivrea, non è nuovo a episodi di violenza e negli ultimi mesi è finito più volte nelle pagine di cronaca per fatti simili, tanto da spingere alcuni cittadini a chiedere più controlli e maggiore presenza sul territorio.
Intanto, mentre la vittima cerca di riprendersi dallo shock, nel quartiere resta il silenzio delle istituzioni e la domanda amara di molti residenti: com’è possibile che nel 2025 si venga ancora aggrediti sotto casa propria da sconosciuti incappucciati, in piena città?
Le indagini proseguono tra interrogatori, visione delle immagini di videosorveglianza e verifiche incrociate, con la speranza che si riesca presto a dare un volto e un nome agli aggressori. Ma per ora, a San Grato, restano solo il sangue sull’asfalto e la paura negli occhi di chi ci vive.
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