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Cronaca
24 Marzo 2025 - 17:45
Scomparso nel nulla, riemerge tra i lotti di un’asta: il mistero del quadro rubato
A distanza di oltre quindici anni dal furto, è stato ritrovato in Germania il dipinto seicentesco “La Presentazione di Maria al Tempio”, trafugato la notte dell’8 maggio 2009 dalla chiesa di Passera, frazione di Stresa, nel Verbano-Cusio-Ossola. Il quadro, di autore ignoto ma di grande valore storico e culturale, era finito sul sito della casa d’aste tedesca Hampel, dove era stato messo in vendita con un prezzo base di 30mila euro.
L’indagine, coordinata dal PM di Verbania Gianluca Periani, ha coinvolto i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Torino, Cagliari e Genova, insieme ai militari della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Verbania. Il primo campanello d’allarme è arrivato nel dicembre 2023, quando un carabiniere del TPC di Cagliari, durante un monitoraggio del catalogo online della casa d’aste tedesca, ha notato forti somiglianze tra il dipinto in vendita e le immagini archiviate nel database dei beni culturali trafugati.
Dopo gli accertamenti, il quadro è stato sequestrato dalla polizia bavarese e oggi, nel corso di una cerimonia ufficiale a Verbania, è stato restituito alla diocesi di Novara, a cui la chiesa di Passera fa capo. Le autorità stanno ora vagliando la posizione dell’ultimo possessore dell’opera, un 66enne originario della provincia di Roma, per verificare eventuali responsabilità nella catena di passaggi successiva al furto.
Secondo quanto dichiarato dal maggiore Ferdinando Angeletti, comandante del Nucleo TPC di Torino, gli investigatori sono riusciti a ricostruire buona parte del percorso dell’opera negli anni, anche se restano oscuri i passaggi immediatamente successivi al furto. La tela, che è stata oggetto di un restauro, tornerà presto nella sua collocazione originaria all’interno della chiesa di Passera.
Il parroco di Stresa, don Gian Luca Villa, ha ricordato come il dipinto fosse stato donato dalla famiglia Borromeo, e che tra le figure raffigurate si riconosce anche la contessa Isabella d’Adda, moglie di Carlo III Borromeo. Un’emozione condivisa da monsignor Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi di Novara, che ha espresso gratitudine agli inquirenti: “State restituendo un pezzo di vita alla nostra comunità”.
Il ritrovamento rappresenta un importante successo nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte e conferma il ruolo centrale svolto dal lavoro silenzioso e costante dei Carabinieri del TPC, punto di riferimento internazionale nella tutela del patrimonio culturale italiano.
L’indagine, coordinata dal PM di Verbania Gianluca Periani, ha coinvolto i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Torino, Cagliari e Genova, insieme ai militari della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Verbania
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