Maltrattamenti in RSA: operatrice a processo per abusi sugli anziani

Un’operatrice socio-sanitaria è a processo per maltrattamenti su anziani presso la RSA Tapparelli d'Azeglio di Saluzzo. L'indagine è partita grazie alla segnalazione di una giovane collega, che ha denunciato ai Carabinieri di Saluzzo presunti abusi ai danni di alcuni ospiti del nucleo Alzheimer della struttura. L'imputata, insieme ad altre due colleghe, è stata successivamente trasferita in seguito all’apertura del procedimento.

Le accuse a suo carico riguardano comportamenti violenti nei confronti di alcuni pazienti, che in almeno due episodi sarebbero degenerati in lesioni fisiche. La RSA Tapparelli si è costituita parte civile, affiancata dalle famiglie delle vittime, che chiedono giustizia per gli anziani coinvolti.

Nel tentativo di raccogliere prove concrete, i Carabinieri hanno installato per un mese telecamere nascoste in due stanze comuni del reparto, ma le registrazioni non hanno fornito riscontri certi contro l’operatrice incriminata. Tuttavia, la situazione all'interno della struttura ha sollevato interrogativi sulle modalità di gestione dei pazienti fragili.

Uno psicologo, incaricato di analizzare le dinamiche del personale sanitario, ha rilevato differenze nei comportamenti degli operatori socio-sanitari e degli infermieri in situazioni critiche, ma ha ammesso di non aver mai avuto conoscenza diretta di episodi di maltrattamento. Ha descritto il problema come un "fantasma che aleggiava" all’interno della struttura. Anche l’ex direttore generale della RSA, in carica da pochi mesi all’epoca dei fatti, ha dichiarato di non essere stato informato di condotte violente da parte del personale.

Il processo prosegue con l'obiettivo di far luce su un caso delicato che coinvolge una delle fasce più vulnerabili della popolazione, con un dibattito aperto sulle condizioni degli anziani nelle strutture assistenziali e sulla necessità di maggiori controlli e tutele.

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