Sgominata banda di ladri: sei arresti per furti in abitazione

Sei persone, quattro cittadini cileni, un cubano e un argentino, tutti di età compresa tra i 24 e i 34 anni, sono state arrestate questa mattina in seguito a un decreto di fermo firmato dal sostituto procuratore della Repubblica di Como, Alessandra Bellù. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione e di porto abusivo d’arma da sparo.

Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Como, il gruppo avrebbe messo a segno dieci furti in abitazione tra il 28 gennaio e il 1° febbraio, rubando gioielli, accessori di marca e capi di abbigliamento in varie località della provincia lariana. Inoltre, risultano ulteriori colpi commessi il 31 agosto a Cantù e in altre province, tra cui Brescia, Pavia, Cremona, Varese, fino a Sesto Calende e Varallo Pombia, in provincia di Novara.

La banda seguiva sempre lo stesso modus operandi: citofonavano alle abitazioni e, dopo essersi assicurati che all’interno non ci fosse nessuno, entravano in azione con il volto coperto da passamontagna. Gli investigatori hanno accertato che il gruppo era già stato sottoposto a indagine per episodi analoghi a Roma lo scorso anno.

Per spostarsi rapidamente, i ladri utilizzavano un’Alfa Romeo Tonale a noleggio, che è stata più volte segnalata sui luoghi dei furti nel Comasco. La Polizia, nei giorni precedenti all’arresto, è riuscita a installare sul veicolo un dispositivo GPS, grazie al quale è stato possibile monitorare gli spostamenti della banda. Oltre al GPS, gli agenti hanno posizionato anche una piccola telecamera, che ha permesso di registrare i volti dei sospetti e le loro conversazioni.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle organizzazioni criminali dedite ai furti in abitazione, sempre più diffuse sul territorio nazionale. Grazie alla tecnologia di sorveglianza avanzata e alla costante attività investigativa, le forze dell’ordine sono riuscite a raccogliere prove decisive per incastrare il gruppo.

L’arresto dei sei indagati è avvenuto in modo coordinato, evitando che potessero fuggire o nascondere ulteriori prove. Ora dovranno rispondere davanti alla magistratura delle gravi accuse a loro carico.

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