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Cronaca
17 Luglio 2023 - 08:55
(foto di repertorio)
Un'ennesima tragedia della solitudine ha scosso la provincia canavesana. È stato infatti scoperto senza vita a Rivarolo il corpo di un 63enne, Gianmarco Musso, nella sua abitazione di corso Torino, un imponente palazzo di otto piani di fronte alla stazione. L'allarme è stato lanciato dai vicini di casa nella serata di sabato 15 luglio, preoccupati dal fatto che non lo avessero visto per diversi giorni.
Giunti sul posto dopo la segnalazione degli abitanti del condominio, i carabinieri di Rivarolo sono intervenuti insieme alla Croce Rossa locale. Purtroppo, nulla poteva essere fatto per salvare lo sfortunato Musso, e così è stato richiesto l'intervento del servizio di medicina legale dell'Asl To4, che sta attualmente effettuando ulteriori accertamenti sul corpo del rivarolese. Tra le prime analisi effettuate, la causa più probabile del decesso di Musso sembra essere un improvviso malore fatale.
L'uomo, nato nel 1960, è stato trovato in uno stato avanzato di decomposizione dalle autorità e dagli operatori sanitari intervenuti. Le condizioni in cui il corpo è stato rinvenuto fanno supporre che la morte sia avvenuta almeno quindici giorni prima, e forse anche venti.
Il caldo torrido degli ultimi giorni ha contribuito a peggiorare la situazione. Pertanto, preoccupati per la sua prolungata assenza e l'odore nauseabondo proveniente dall'abitazione di Musso, i vicini hanno deciso di chiedere l'intervento dei carabinieri di Rivarolo, con l'esito tragico della scoperta.
Gianmarco Musso era divorziato, senza figli, con una sorella, ma viveva da solo nell'appartamento di corso Torino, situato nel palazzo di fronte alla stazione e sopra l'Aci. Per questo motivo, nessuno si era accorto della sua scomparsa o dell'assenza di notizie per almeno due settimane.
Per ottenere una certezza sulla causa del decesso di Musso, il servizio di medicina legale dell'Asl To4 ha trasferito la salma presso la camera mortuaria dell'ospedale di Cuorgnè, dove sono in corso ulteriori accertamenti al fine di confermare che si sia trattato di una morte naturale. Si attende inoltre il nulla osta della procura di Ivrea per poter procedere con le esequie.
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