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Cronaca
25 Marzo 2023 - 19:39
Rider (foto d'archivio)
I militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi) insieme a tutti i Comandi Provinciali Carabinieri dell'Arma territoriale e con il concorso di diverse polizie locali, hanno effettuato un controllo straordinario in tutti i capoluoghi di provincia e nei principali centri abitati della penisola per individuare forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l'esercizio dell'attività di "rider".
Nel corso dei controlli è emerso che su 823 lavoratori stranieri, 92 di questi sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all'11,2%; sono state poi accertate 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale; avviate le verifiche su oltre 1500 rider circa l'effettivo assoggettamento dei lavoratori a tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme prevenzionistiche in materia; controllato un minore che lavorava in cessione di account e che è stato riaffidato al proprio genitore.
Si è inoltre proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l'integrità fisica del Rider o di utenti della strada (in molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni).
In relazione alle 92 cessioni di account, all'esito delle verifiche, saranno interessate le 36 Procure della Repubblica competenti per l'ipotesi di caporalato. Al termine delle attività, con la collaborazione delle maggiori società di food delivery interessate, gli account in cessione o a qualsiasi titolo utilizzati fraudolentemente sono stati di fatto eliminati per impedire la prosecuzione delle condotte illecite. Inoltre, le stesse società hanno recentemente implementato i controlli interrompendo il rapporto lavorativo nel caso emergano situazioni di irregolarità.
Nell'operazione sono stati impiegati complessivamente N. 845 Carabinieri di cui N. 465 del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, N. 380 militari dell'Arma territoriale e N. 137 agenti delle Polizie Locali.
Al centro-nord Italia un rider straniero su dieci lavora in nero grazie ad account che gli vengono ceduti e si ipotizza sia quindi vittima del caporalato. È quanto emerso dai controlli a tappeto effettuati dai militari del Comando carabinieri per la tutela del lavoro.
Complessivamente in poche ore è stata verificata la presenza in strada di 1.609 rider in 225 hot spot (luoghi dove i rider si ritrovano in attesa di ricevere gli ordini) in tutta Italia. Nel centro-nord su 823 lavoratori stranieri controllati, a 92 di questi in 36 diverse città erano stati ceduti account non propri, per una percentuale dell'11,2%. In merito a questo fenomeno l'ipotesi di accusa è di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ovvero caporalato.
Inoltre sono state accertate 23 prestazioni lavorative fornite da stranieri irregolari in Italia, avviate verifiche su oltre 1.500 rider in materia di sicurezza ed igiene e sequestrati 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale. Tra i 92 che lavoravano grazie alla cessione di account c'era anche un minore, che è stato riaffidato ai propri genitori.
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