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Sanità
16 Gennaio 2023 - 00:42
Medico di famiglia (immagine d'archivio)
Occhio, che in Piemonte mancano i medici! A dare l’allarme a riguardo di questo delicato tema è stata la FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), che a fine 2022 aveva inviato una lettera all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, sollecitando la pubblicazione del bando per la formazione in medicina generale dei neo-laureati.
I dati, in questo senso, sono tutt’altro che rassicuranti: a Torino i posti coperti sono il 53% e per quanto riguarda l’Alsl TO4, di Ivrea e del Canavese, i posti coperti sono 10, a fronte dei 47 necessari per essere al completo.
Insieme ai numeri, che sono tutt’altro che positivi, ci sono anche le scelte dei dottori che decidono di lasciare la città dove operano da tempo.
L'annuncio messo dai medici che hanno lasciato Borgofranco
È il caso di Montalto. Qui, di punto in bianco, due medici hanno deciso di cambiare sede e lasciare la città.
Si tratta delle dottoressa Maria Teresa Argentina e del Dottor Salvatore Siciliano (quest’ultimo prossimo alla pensione).
Il Sindaco, Renzo Galletto, ha provato così a spiegare la situazione.
“Innanzitutto - precisa - sgombriamo il campo da un equivoco: il termine “ambulatorio comunale” è improprio, il luogo dove operavano questi medici era ed è di un privato e non del Comune. Si tratta di un locale che trovai io nel 2005, quando ero Sindaco. Lì, ultimamente, tra che i medici un po’ sono andati in pensione, un po’ si sono ridotti alla fine sono rimasti in 3. Pagano 270 euro al mese, una cifra ridicola da divivere in tre”.
Ora, però, lì dentro ne resterà uno solo.
“Due di questi - continua Galletto - ad uno manca un anno alla pensione, hanno deciso di aggregarsi all’ambulatorio privato che c’è vicino alla farmacia di Borgofranco. Secondo me è un problema di etica professionale”.
Il Sindaco punta il dito contro i dottori.
Il Sindaco di Montalto, Renzo Galletto
“Un medico - prosegue Galletto - è andato in pensione e non ha avvisato nessuno, ora c’è questa situazione qui che due di questi hanno deciso di andare a Borgofranco. Qualcuno ha detto che questo è successo perché il Comune non gli paga l’affitto. Io perché dovrei pagare l’affitto a dei privati? Parliamo di 60, 70 euro al mese. Se i medici scelgono di andare altrove questo non è un problema che posso risolvere io. Il Comune non può pagare l’affitto a medici che incassano 100 mila euro l’anno. Il servizio dei prelievi è comunale, il resto sono i clienti dei singoli medici, purtroppo i medici non si comportano in modo corretto. Io non posso trattenere i medici in città”.
Per il momento, dunque, sono rimasti due medici di base in città.
“La Dottoressa Cavallari - conclude Galletto - c’è e resta nel locale dove erano in tre, in più c’è un altro medico di base, Nazha, che ha lo studio che si paga lui che può avere altri 300 mutuati a disposizione. Per quanto riguarda chi ha scelto di andarsene: uno aveva un anno di pensione, perché non poteva continuare un anno qui? La gente si è trovata senza medico di base dalla sera alla mattina”.
Che ci sia carenza di dottori, non è una novità: basti pensare al tempo che viene impiegato per formarlo, un medico. Come se ciò non bastasse, i tagli alla sanità pubblica sono sempre di più, i posti in reparto sono liberi e..?
Il test di medicina continua comunque ad essere ferreo e a numero chiuso.
Serviva una pandemia per farci capire quanto la sanità sia importante? Evidentemente sì, e ancora non lo abbiamo appreso a pieno.
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