La conferenza stampa giovedì mattina a Palazzo DìOria
Una "stanza rosa" nella tenenza dei carabinieri di Ciriè per accogliere le donne vittime di violenza. I lavori sono in fase di conclusione e l'iniziativa è stata presentata a Palazzo D'Oria questa mattina, giovedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. «In viste di questa giornata abbiamo organizzato una serie di iniziative per mantenere vita l'attenzione su un tema attuale e purtroppo amplificato dall'arrivo della pandemia - ha spiegato il sindaco Loredana Devietti -. Il percorso che abbiamo avviato con la tenenza dei carabinieri, da questo punto di vista, è fondamentale. Abbiamo voluto puntare sulla concretezza e l'idea della "stanza rosa" nasce da qui». Nella stanza saranno accolte le donne che si recano dai carabinieri per le denunce legate alla violenza di genere. Sarà operativa già nelle prossime settimane e i lavori in carico al Comune riguardano le pareti, il soffitto e gli arredi. «Un progetto di questo tipo nasce dalla consapevolezza e dalla volontà di mettere a disposizione delle donne uno spazio quanto più possibile gradevole e accogliente in un momento di grande fragilità emotiva e di paura - ha proseguito Devietti -. Sarà un valore aggiunto per la nostra caserma e rientrerà nel più ampio protocollo del "codice rosso" per le violenze di genere e in famiglia». Appunto per rendere più accogliente la stanza, sono stati appesi alle pareti quadri e illustrazioni forniti da un'associazione ciriacese. La realizzazione della stanza rosa, tra l'altro, segue all'individuazione lo scorso anno di una "sezione femminile" nella tenenza. «Si era lavorato per ricavare uno spazio autonomo, indipendente rispetto al resto della tenenza, per garantire a due agenti donna di risiedere nell'edificio - ha spiegato la responsabile dell'ufficio tecnico Maria Teresa Noto -. Oggi con la stanza rosa andiamo a realizzare uno spazio accogliente per chi vive e lavora nell'edificio, ma soprattutto per chi vi si reca per ragioni che hanno una delicatezza particolare». Erano presenti in sala i carabinieri del tenente Andrea Zendron e la comandante dei vigili Tiziana Randazzo. «Oggi a Ciriè stiamo facendo un passo importate - commenta a lato la consigliera Valeria Astegiano -. 109 donne uccise quest’anno, l’8% in più del 2020, 63 di queste donne uccise da partner o ex. Numeri più che inquietanti, donne alle quali va il nostro pensiero, il nostro pianto, il nostro ricordo. Ma non basta! La nostra società è ancora pervasa, in differenti territori e in svariati contesti, da episodi di violenza, verbale, economica, fisica, frutto dell'idea, inaccettabile, che l'uomo possa prevaricare sulla donna utilizzando la forza. Come donna, madre, insegnante e consigliere comunale ritengo che occorra “educare” , e qui mi riferisco all’educazione dei figli maschi, al rispetto, alla parità, all'idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia. Questo perché le radici della violenza contro le donne stanno nella "visione distorta del rapporto tra uomo e donna". Perché è nell'idea di inferiorità che pervade, ancora troppo spesso, l'approccio alla questione femminile, in cui si trovano le radici di ogni forma di violenza. Molto, però, devono fare le istituzioni e la società. Ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un'alternativa di vita libera. La dipendenza, spesso di carattere economico, in cui molte di esse si trovano è di ostacolo alla ricerca di protezione e alla stessa denuncia degli episodi violenti. Solo con una società pronta a sostenere le vittime, a cominciare dalle vittime di bullismo nelle scuole e fra i giovani, sarà possibile sconfiggere la violenza contro le donne».
Le altre iniziative per il 25 Novembre
Non solo la stanza rosa per il 25 novembre a Ciriè. L'Amministrazione comunale ha infatti dato vita ad una serie di altre iniziative. Prima fra tutta quella che ha coinvolto le panetterie della città che hanno imbustato il pane acquistato dai ciriacesi in particolari sacchetti su cui campeggiano la dicitura "Per troppe donne la violenza è il pane quotidiano" e il numero telefonico antiviolenza e stalking 1522. «L'acquisto del pane è diventato così un modo per veicolare un messaggio di interesse comune e fornire, a chi purtroppo dovesse averne bisogno, alcuni strumenti di supporto - ha sottolineato il primo cittadino -. Il nostro Comune è disponibile ad accogliere e ad aiutare quelle donne che subiscono violenze e vogliono iniziare un percorso che può portare alla denuncia».
Inoltre sul sito internet del Comune, a partire dalle 18, era possibile assistere allo spettacolo sul femminicidio "Ti amo da morirNe", con e di Mena Vasellino. Un'iniziativa lanciata online per permettere al maggiore pubblico possibile di prenderne visione, anche con una certa riservatezza, da casa.
Per ultimo è stata arricchita la "selezione donna" della biblioteca civica con nuovi titoli italiani e stranieri. Ed è uscito un numero di Liber dedicato al tema.
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