CHIVASSO. Il lock-down ci ha penalizzati, ma chi chiude è per la crisi. Lo stop imposto dal Covid19 ha avuto un forte impatto sulla quotidianità di tutti noi. E se da una parte per alcune categorie è stato un momento per reinventarsi, per altre è stato difficile adattarsi, come per il mondo del commercio, che ne ha risentito parecchio. "Per chi conduce un'attività commerciale il lock-down è stato un incubo, lo spettro del disastro, del fallimento, dell’impossibilità di continuare a lavorare e sostenere la propria famiglia" - spiega Giovanni Campanino, il presidente dell'Ascom di Chivasso - "Quando ad inizio marzo si è prospettato un periodo di chiusura per tutelare la salute di tutti, molte attività hanno deciso di chiudere in autonomia, anticipando il DPCM dell’11 marzo che decretava il lock-down. Nessuno però si sarebbe immaginato un periodo di chiusura così lungo. Gli imprenditori del commercio però, in generale, non sono persone in grado di fermarsi troppo ed una volta superato lo shock della chiusura hanno, ognuno con la propria sensibilità, iniziato a progettare il modo per far ripartire la propria attività. Si sono sviluppate così le consegne a domicilio, dalla prima colazione alla cena, dall’abbigliamento agli articoli da regalo. Gli strumenti più utilizzati ovviamente i social ed alcuni hanno realizzato dei tutorial, altri delle dirette Facebook per presentare i prodotti. – e continua ancora il Presidente - Questo non significa però che i problemi causati dal fermo non siano enormi. Bloccare il flusso di vendita e di liquidità di una azienda è un danno che difficilmente si può riparare con alcune centinaia di euro di finanziamento a fondo perduto o con un credito di imposta che riduce per un po’ la pressione fiscale. I veri danni del lock-down e del cambio di abitudini di acquisto da parte dei consumatori li vedremo solo nei prossimi mesi". Un pensiero forte quello del Presidente, che cerca di lanciare un messaggio alle istituzioni: "Alcuni negozi hanno chiuso in questi giorni ed altri chiuderanno ancora nel corso di questo mese. Queste chiusure più che vittime del Covid19, lo sono della radicata crisi del commercio che da anni si abbatte su questa categoria. Ora servono delle azioni e delle iniziative per sostenere le aziende ed i negozi ancora sani che operano sul territorio. Ascom Chivasso, già ad Aprile, ha presentato all’amministrazione comunale una serie di richieste su cui lavorare per rilanciare il commercio post lock-down, tra queste l’estensione dei dehors, la sospensione della zona blu per i parcheggi, l’annullamento della Tari e l’adozione di politiche di turismo di prossimità in grado di riportare la gente ed il passeggio a Chivasso"- E conclude speranzoso -"La sfida è grande e noi l’abbiamo accettata".
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