CASTELLAMONTE. Rullo alla sbarra per l'estorsione all'edicolante di Baldissero

Avrebbe richiesto in modo pressante denaro ad un'edicolante. Una sorta di pizzo. Per questo si trova alla sbarra, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di estorsione e molestie, Pasquale Rullo, classe 1951 e residente a Castellamonte, difeso dall'Avvocato Massimo Campanale.

Giovedì mattina, di fronte al giudice Marianna Tiseo, è stata interrogata la vittima, Maria Rosa Borin, anche lei residente a Castellamonte e titolare dell'edicola di Baldissero, costituita parte civile con l'avvocato Manuel Peretti. La donna si è mostrata ancora molto impaurita, sebbene sia trascorsi ben sei anni dai fatti. Rullo, stando al suo racconto, si era presentato diverse volte presso la sua attività per chiederle denaro, senza mai quantificare la cifra, ma utilizzando toni piuttosto intimidatori. "Devi darmi i soldi – le avrebbe detto in più di un'occasione -. Se no ti succede qualcosa, va a finire male".

Una volta le avrebbe addirittura messo le mani addosso. L'episodio più grave sarebbe avvenuto il 5 ottobre. La Borin, per ottenere aiuto, aveva chiamato al telefono un'amica, Lina Mazzone. Quest'ultima, interrogata in aula dal Pm Bosio, ha riferito di essere partita da Spineto ed ha confermato di aver visto Rullo scappare, una volta arrivata sul posto. Qualche giorno dopo l'imputato avrebbe addirittura inseguito la vittima in auto per Castellamonte, finchè, davanti ad un semaforo, sarebbe sceso a evrebbe cominciato a battere i pugni sul vetro e urlare.

I testimoni della parte civile hanno confermato lo stato di angoscia in cui Borin vive tutt'oggi. Teme di tornare a casa da sola. Cerca di frequentare il meno possibile i luoghi pubblici per evitare di imbattersi nello nsguardo minaccioso del suo estorsore. Il processo è stato rinviato al 4 aprile Borin per la sentenza.