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03 Settembre 2020 - 17:30
Nella Pasqualina Falletti, classe 1948, è la candidata a sindaco della lista civica “Per Castellamonte”. Laureata in lettere, ha al suo attivo due esperienze lavorative molto diverse tra loro: insegnante e imprenditrice. E’ membro della delegazione Fai del Canavese.
Perché ha deciso di candidarsi a Sindaco?
Perché ho a cuore il destino di Castellamonte, la mia città dove sono nata e vissuta. Il momento è difficile, per la situazione particolare che stiamo vivendo, e ho deciso di scendere in campo perché c’è bisogno di lasciarsi alle spalle i litigi, le infinite discussioni e il clima di contrapposizione che ha contraddistinto questi ultimi tre anni.
Ha avuto precedenti esperienze in ambito politico-amministrativo?
Sono stata per dieci anni assessore alla Cultura, all’Istruzione, alla Sanità e alle Politiche sociali nelle due Giunte Mascheroni. Precedentemente ho ricoperto il ruolo di vice-sindaco nella Comunità montana “Valle Sacra”. Negli ultimi tre anni sono stata consigliere comunale tra le fila dell’opposizione.
In quale area politica si colloca la sua lista?
La nostra è sicuramente una lista civica, che si avvale però dell’appoggio unitario del Centrodestra
Qual è stato il ruolo dei partiti nella scelta del programma e dei candidati?
Nessuno. Il programma è stato elaborato dal gruppo “Per Castellamonte”, dai candidati in lista con la collaborazione di quanti ci stanno supportando. I candidati li ho scelti personalmente, individuando chi, per competenze, esperienza e professionalità, poteva rappresentare un valore aggiunto all’interno della mia squadra.
Quali sono i principali obiettivi che vi ponete?
Il primo obiettivo è intanto quello di restituire un clima di serenità in paese e all’interno della macchina comunale, lasciandoci definitivamente alle spalle la stagione dei veleni e delle contrapposizioni. E sicuramente la grossa sfida sarà quella di riportare in auge la Mostra della ceramica, perché torni un evento di richiamo com’era un tempo. Ma anche di riprendere in mano, ammodernandolo, il progetto del polo scolastico che avevamo avviato durante la prima Giunta Mascheroni. Soprattutto alla luce delle difficoltà e delle sfide attuali, c’è un disperato bisogno di edifici e spazi educativi più moderni, efficienti e adatti per la didattica del secondo millennio. Accanto a questo sarà necessario avviare un dialogo con gli enti superiori per individuare quale sarà il ruolo futuro del nostro presidio ospedaliero.
Pensa che sia più difficile gestire un piccolo Comune, una cittadina come Castellamonte o una grande città? E perché?
Non è assolutamente paragonabile il ruolo di sindaco in un centro come Castellamonte con quello di una città come ad esempio Torino. Sicuramente in un Comune da diecimila abitanti c’è molto più contatto diretto con i cittadini, più conoscenza delle singole realtà.
C’è un Sindaco italiano o canavesano che rappresenti per Lei un modello al quale ispirarsi?
Mi ispiro ai sindaci che hanno contraddistinto con le loro opere le diverse epoche che ha attraversato Castellamonte, come Trabucco, Pellegrinetti, Bozzello e Massucco, per citare degli esempi. Ognuno di loro ha lasciato una traccia importante e ha lavorato per far crescere la nostra città. E non posso dimenticare l’esempio di un amico come Paolo Mascheroni, con il quale ho avuto la fortuna di collaborare a lungo.
Quali, sono a suo parere, i problemi principali di Castellamonte e come intendete risolverli?
I problemi che più sono di stringente attualità sono quelli ovviamente legati alla pandemia che ci ha travolti nel corso di quest’anno, con lo strascico di sofferenze economiche e sociali che ha rappresentato. Una delle prime sfide che il nuovo primo cittadino si troverà ad affrontare sarà sicuramente la scuola, con tutte le incertezze che ancora avvolgono l’inizio delle lezioni.
Quali sono i punti chiave del Vostro programma?
Lavoreremo con impegno con l’obiettivo di rilanciare l’immagine della città, per renderla più attrattiva, migliorando i servizi e i collegamenti. Più servizi, più attenzione ai cittadini e scuole più moderne per rispondere alle necessità odierne e future.
Castellamonte è conosciuta per le sue ceramiche. Quali sono i Vostri progetti a questo riguardo?
E’ evidente che occorre ripensare innanzitutto la vetrina rappresentata dalla Mostra della ceramica, attualmente diventata un evento troppo sbilanciato dal lato artistico, con poche ricadute per il territorio. Serve un cambiamento e riportare alla centralità l’artigianato.
Rispetto alle liste avversarie cosa crede che la Vostra offra in più?
Noi offriamo un gruppo di persone coeso, con un’idea chiara degli obiettivi in mente e un piano per realizzarli. Unità d’intenti e coraggio nelle decisioni saranno i nostri punti distintivi, per marcare una netta distinzione dai tre anni trascorsi ad assistere a stucchevoli litigi e infinite discussioni tra i membri dell’ex-maggioranza.
Quale sarà il Vostro primo intervento?
I nostri primi interventi saranno dedicati alla scuola: la priorità su tutto va alla salute dei ragazzi e ad assicurare il loro sacrosanto diritto allo studio in totale sicurezza. E poi ad affrontare i problemi sociali e di lavoro connessi alla crisi che stiamo vivendo a causa del Coronavirus.
Vuole fare un appello al voto?
Chiedo ai cittadini di votarmi e votare la lista “Per Castellamonte” che mi supporta, perché siamo un bel gruppo di persone che condividono l’amore per la città e la voglia di mettersi in gioco per collaborare al suo rilancio. E poi, dopo quasi ottant’anni, sarebbe anche ora che Castellamonte avesse un sindaco donna, o no? Ah, nel caso per favore non chiamatemi sindaca. Se ne avrò la possibilità sarò il sindaco di tutti i cittadini, con la stessa attenzione per chi vive nel concentrico come nelle frazioni. Per tutti i castellamontesi sarò sempre Nella.
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