Cerca

CASTELLAMONTE. Bartoli: "Voglio Vivere Castellamonte"

Voglio tornare a Vivere Castellamonte, voglio che tutti possano tornare a Vivere Castellamonte perché la nostra città torni a recitare il ruolo da protagonista, che le compete, nella vita del nostro amato Canavese e della nostra Regione. Castellamonte ha immense potenzialità e queste, sarà mio compito e della mia giunta, ma credo di tutto il Consiglio comunale, fare in modo che si trasformino nell’energia cinetica necessaria a rimettere in moto il volano, da troppo tempo inceppato, dell’economia della nostra città. ViviAmo Castellamonte non vuole essere il classico slogan da campagna elettorale, ViviAmo Castellamonte vuole essere un progetto, prima ancora che un programma, la mia personale promessa a tutti i castellamontesi. Le elezioni amministrative del 20 settembre vorrei che potessero rappresentare per la nostra città la giusta occasione di confronto, capace finalmente di coinvolgere tutta la popolazione. Vorrei che si traducessero nell’occasione giusta per ripensare Castellamonte, non più ostaggio dei partiti, sino ad oggi capaci di indicare candidati per poi sparire nel momento del bisogno, ma finalmente padrona di sé stessa. Mi adopererò con tutte le mie forze affinché Castellamonte riesca ad imboccare la strada di un grande e necessario rinnovamento sostanziale così da premiare chi ha più energie e capacità da spendere. Dobbiamo dare spazio a chi, aderente allo spirito di questo nostro tempo dove tutto si pone in discussione, ha ancora voglia di spendersi in favore della comunità. Mai come oggi Castellamonte è di fronte ad un bivio che bene può ancora essere rappresentato dalle parole di Pietro Nenni, Deputato dell’Assemblea Costituente: “Rinnovarsi o perire”. Darò tutto me stesso per rivalutare, per dare al nostro patrimonio storico, artistico e culturale la valenza internazionale che merita. Castellamonte può e deve diventare meta di chi vuole investire ed anche di chi vuole visitare, entrandoci dentro, la storia di un comune che sin dal medioevo è stato determinante nell’evoluzione della società canavesana. Penso alla creazione, con la nostra municipalità a dettarne le linee guida, di una Fondazione della Ceramica di Castellamonte, capace di investire sul nostro territorio, capace di rivalutare il nostro artigianato, capace di attrarre grandi artisti e capace di sviluppare la vocazione turistica del nostro comune, ahimè, sino ad oggi nascosta sotto le polveri della politica. Penso alla creazione di appositi spazi per i nostri grandi amici, i cani, come nelle più importanti città europee e come in alcuni virtuosi comuni, anche del nostro Canavese; penso alla creazione di un’area attrezzata per i camper, necessaria, quando, non solo a parole, si vuole progettare un importante sviluppo turistico; penso alla riqualificazione del nostro centro storico, delle nostre piazze, dei nostri giardini, facendo ricorso al “made in Castellamonte” dei nostri maestri ceramisti; penso alla necessaria rivitalizzazione delle associazioni locali; penso a far tornare centrale l’attitudine al commercio della nostra città, anche, qualora fosse necessario, mettendo in campo l’intervento dell’amministrazione da un punto di vista fiscale; penso alla creazione di una “filiera corta”, capace di rilanciare le attività agresti e agroalimentari; penso a favorire gli investimenti dei privati, creando per questi le condizioni giuste per la riqualificazione di proprietà rurali a fini ricettivi e turistici. Insomma, penso e credo fermamente che la gente di Castellamonte debba vedere questa competizione elettorale come l’occasione irrinunciabile per andare a riappropriarsi della propria dimensione e del proprio futuro. Vivere Castellamonte deve diventare l’ambizione di chi nel Canavese vuole vivere una città dove non manchi niente e a tal proposito, voglio fare un’altra grande promessa ai miei concittadini, farò di tutto, il possibile e l’impossibile, perché il nostro ospedale, di Castellamonte e del Canavese, come pare sia nelle intenzioni della politica, tanto di centro-destra quanto di centro-sinistra, non diventi l’ennesima “cattedrale nel deserto”. Quello che ho in mente per la popolazione di Castellamonte, che vorrei vedere tornare protagonista, è un edificio istituzionale trasparente. Palazzo Antonelli dovrà diventare la casa di tutti i castellamontesi, la casa dove possano trovare dimora la qualità e le iniziative necessarie al riscatto della nostra Terra. Io vedo e sento la gente di Castellamonte stanca dei vecchi discorsi e dei vecchi modi di fare politica, credo, invece, che sia disposta ad apprezzare chi, al di là di altisonanti programmi irrealizzabili, le prospetti un progetto per il futuro, attuabile, realizzabile, che lasci trasparire ed immaginare il fattibile. Castellamonte, oggi più che mai, chiamata inopinatamente, in un momento difficile come questo, a rinnovare il governo cittadino caduto su sé stesso, ha bisogno di una politica amministrativa che sappia e soprattutto che voglia assumersi la responsabilità di scelte, anche difficili, ma necessarie. Scelte inderogabili a difesa dei cittadini, che alla fine, alle istituzioni, chiedono solo che vengano rispettati gli impegni presi. Cosa difficile, la storia, soprattutto quella recente del nostro comune ce lo insegna, quando il governo cittadino è costretto a dibattersi all’interno di equilibri e vincoli dettati dai partiti che rappresenta; cosa, invece, naturale per noi che fra destra, sinistra e centro, abbiamo scelto Castellamonte, convinti che per fare, per dare gambe forti alle nostre idee, si debba arrivare al governo della città a mani libere, senza ricatti, senza imposizioni e senza contraddizioni.
Bartoli Dionigi
Così, mentre altri in questi giorni hanno ritenuto più importante rivolgersi alle segreterie di partito per cercare appoggi politici, io ho continuato e continuerò a rivolgermi ai castellamontesi liberi, alle donne, agli anziani, ai giovani, alle famiglie, agli imprenditori, ai commercianti, agli artigiani, agli artisti ed a tutto il variegato mondo della cultura della nostra bella città. Mi dicono che così potrò perdere qualche “pacchetto di voti”, mi dicono che sono poco eloquente, ma io sono così, preferisco percorrere una strada in salita, magari con poche parole, ma sempre senza maschere. Lungo la mia strada non rinuncerò mai a incontrare i miei concittadini, a guardarli negli occhi per dire a ciascuno di loro che insieme, se ci crediamo, possiamo davvero cambiare la nostra città, credo non sia indispensabile la capacità oratoria, invece, credo sia assolutamente indispensabile essere sé stessi, essere capaci di ascoltare, essere capaci di capire che la nostra gente vuole progetti e vuole che si riparta dal rispetto delle persone e non dai programmi che prima di tutto devono piacere ai partiti. Un altro obbiettivo che mi prefiggo, a dire il vero mio, fortemente emozionale, notando che se parla davvero, vergognosamente poco, è quello di liberare le grandi energie positive delle nostre donne, creando servizi qualificati di assistenza domiciliare e tutto ciò di cui ci sarà bisogno, perché le donne, soprattutto in questi anni difficili, sono state i primi ammortizzatori sociali della crisi economica e dei tagli al welfare. Sono le donne che, sacrificando opportunità di lavoro e di realizzazione personale, si sono elevate a supplenti delle carenze dello Stato e della Regione in materia di servizi per l’infanzia e di assistenza agli anziani, quindi, io, ma tutti noi, alle nostre donne dobbiamo molto e dobbiamo dimostrarglielo. Quando parlo di questo mi dicono che non sono un professionista della politica, che non ho esperienza amministrativa e io rispondo “Scrivetelo sulla Vostra Campagna elettorale, magari arrivate dove io non riesco!”.
Bartoli sindaco simbolo
Non considero una debolezza non aver mai fatto politica, probabilmente è la fonte del mio entusiasmo e poi la mia lista è fatta, è costruita sull’entusiasmo, anche di chi, stanco dei voltagabbana di partito, ha scelto di correre al mio fianco. Credo non sia più il tempo in cui i politici facevano passare un diritto negato come una cortesia, io mi rivolgo alle persone, voglio rimuovere tutti gli ostacoli, voglio liberare il cittadino dalla sudditanza verso la pubblica amministrazione e la politica clientelare e lo devo fare partendo dal centro, pompando, come un cuore, il sangue e le energie verso le nostre frazioni, che della rinascita castellamontese voglio vedere protagoniste, perché sarà mio fondamentale impegno fare tutto ciò di cui ci sarà bisogno perché questo avvenga. Voglio conoscere tutti perché credo fortemente che dalla conoscenza reciproca può sbocciare il meraviglioso fiore della solidarietà e là dove c’è solidarietà si estingue la mala pianta del pettegolezzo, della calunnia, dell’egoismo e della contrapposizione. La mia sarà una campagna elettorale condotta senza ingiurie, senza dileggio perché sono convinto che l’amicizia, la dignità e l’onestà siano valori irrinunciabili e non trattabili. Lavorare insieme per una Castellamonte da Vivere sarà la mia, la nostra missione. 

Dionigi Bartoli Candidato Sindaco della lista ViviAmo Castellamonte 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori