''Spero di avere molti dubbi fino all'ultimo''. Il casting azzurro per i 23 posti del Mondiale è appena aperto e Cesare Prandelli conferma di non voler dare punti fermi a nessuno. A cominciare dall'attacco. Un'idea sulla lista definitiva ammette di ''poterla anche avere'', e dalle parole del primo giorno di raduno traspare: ma se tutto resterà in sospeso almeno fino a Italia-Irlanda del 31 maggio, non è solo per la congenita tendenza del tecnico a prendere in esame tutte le varianti e sfruttare fino all'ultimo istante per la decisione definitiva. Balotelli a parte, nessuno svetta così tanto da non obbligare a tenere in considerazione ogni opzione. Una cosa però è certa: se Cassano sarà, dovrà accettare di non essere più centro di gravità permanente della nazionale, titolare fisso e capace dei 90' come fu a Euro 2012. ''Le incomprensioni del passato sono già risolte'', ebbe a dire Prandelli qualche settimana fa, quando le porte della nazionale si erano riaperte per il talento del Parma. E il riferimento era proprio alle reazioni non gradite, nel ritiro di Cracovia, a possibili panchine. Ora Cassano è diventato l'uomo della mezz'ora, serve dunque un discorso chiaro: ''Dei grandi talenti, tutti voi ricordate la giocata, non i 90': in un Mondiale per atleti, al caldo brasiliano, possono bastare cinque o venti minuti per lasciare il segno. Se metteremo al centro di tutto il 'noi' invece dell' 'io', - è l'avviso - avremo qualcosa in più degli altri da dare. Altrimenti, se al centro ci sarà l'io e me ne renderò conto, saranno problemi''. Parole indirizzate a Balotelli, ma soprattutto a Cassano: non a caso Prandelli unisce quella clausola 'se me ne renderò conto'. Lo staff azzurro è certo che in questi 10 giorni Fantantonio righerà diritto. Perché, come dice il ct, ''si è rimesso in gioco, ha azzerato tutto e sa che questa è la sua ultima grande occasione internazionale''; e c'è Rossi col fiato sul collo. ''E' un talento di straordinaria qualità, uno dei più interessanti dell'intero panorama italiano - l'elogio di Prandelli - Non voglio mettergli pressione, comunque vada avrà vinto tutto quello che c'era da vincere: ma col suo talento, la predisposizione al sacrificio per recuperare in tempo dall'infortunio è un insegnamento per tutta la squadra. Ora però deve recupare la condizione''. Messa così, Rossi o Cassano. Messa così, a oggi Balotelli, Cerci, Cassano, Destro e Immobile sono dentro. E se Rossi rimonterà, Prandelli sarà costretto a bilanciare i ruoli. All'idea del centravanti ha già rinunciato (''lasciati a casa Gilardino e Toni, vuol dire che pensiamo di giocare in modo diverso''), eppure nell'unico 9 puro del gruppo, Destro, continua a credere. Così come nella forza dirompente di Immobile. In definitiva, il ragionamento di Prandelli, all'esperienza di giocatori navigati ha già rinunciato, e ''nè qui nè a casa ci sono molti che hanno giocato una finale Champions ultimamente...'': meglio privilegiare l'aspetto atletico e l'entusiasmo. Insomma, ancora un rebus. Anche perchè quando dalla settimana prossima si comincerà a lavorare sulla tattica, Prandelli chiederà alla squadra ''la capacità di non fermarsi a un modulo fisso, ma di cambiare anche in corsa, durante la stessa partita. Come in Confederations''. Tradotto, Romulo e Parolo guadagnano punti a centrocampo, a discapito di Verratti.
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