E' ''difficile immaginare'' un derby d'Italia in uno stadio vuoto, ammette Antonio Conte, e probabilmente lo sarà ancora di più giocarlo ma siamo ''in un momento molto delicato e si deve fare grande attenzione perché la salute dei cittadini viene prima di tutto''. Juventus e Inter duelleranno in un'arena deserta, sfidandosi in uno scontro scudetto che da tempo non contava così tanto per gli equilibri della vetta della Serie A. Gli spalti resteranno vuoti. Le urla di Conte si sentiranno nitidamente mentre si sbraccerà dall'area tecnica, Sarriinvece rifletterà più composto seduto in panchina. Entrambi alla ricerca di quella mossa tattica che possa garantire una vittoria decisiva per il titolo. ''Juventus-Inter sarà sempre una grande sfida ma l'importante è che dietro ci sia anche un significato ben preciso a livello di classifica e il merito va dato ai giocatori che hanno alzato l'asticella lavorando duramente e con grande abnegazione e vogliono alzarla ancora'', sottolinea Conte durante l'intervista a InterTv. Niente conferenza della vigilia e pochi giornalisti anche allo stadio. E' il derby d'Italia al tempo del coronavirus. Il divieto di aggregazione spegne forse la vera anima del calcio italiano ma come sta ripetendo l'Inter da giorni, prima con il presidente Zhang, poi con l'ad Marotta e ora anche con l'allenatore, ''la salute viene prima di tutto''. Le indicazioni delle autorità, però, non hanno sortito effetto tra gli ultras nerazzurri che si sono radunati ad Appiano Gentile per caricare la squadra prima della partenza per Torino. Circa 300 persone che con fumogeni, striscioni e cori hanno 'salutato' il pullman nerazzurro alla Pinetina. Atteggiamenti che, in un periodo di tranquillità, sarebbero stati ben visti dal popolo interista. Questa volta, comprendendo l'emergenza, invece, sono gli stessi tifosi sui social a criticare la manifestazione degli ultras. In questo clima difficile e atipico, l'Inter torna in campo dieci giorni dopo l'ultima partita disputata, quella di Europa League contro il Ludogorets. Intanto ha dovuto cambiare preparazioni e strategie visti i rinvii dell'ultimo minuto e le incertezze sul calendario. ''Arriviamo alla partita nella giusta maniera con grande forza e determinazione nonostante le difficoltà, perché cambiare programmi, non giocare partite non è stato semplice, però come ho detto ai ragazzi bisogna essere bravi in queste situazioni ad adeguarci in maniera veloce'', racconta Conte che non nasconde anche il fastidio per la gestione della Lega Serie A. ''Non è semplice perché questa è una situazione delicata, tutti abbiamo famiglie ed è inevitabile che quello che sta accadendo non può lasciarci indifferenti. Tutti stiamo cercando di affrontare questa situazione nel migliore dei modi. Detto questo - spiega Conte - per noi è importante sapere il giorno della partita, avere un programma ben chiaro, perché da professionisti seri dobbiamo essere messi nelle condizioni di programmare e di poter preparare tutto con il giusto tempo e dobbiamo cercare in questo periodo così delicato di riportare i giusti valori di questo sport. Il calcio trasferisce sempre dei valori umani e sportivi e in un momento così delicato dobbiamo cercare di far sì che questo si verifichi con ancora più forza''. Per Conte anche il derby d'Italia a porte chiuse è uno grande spot per il calcio italiano: uno sport che ammette la straordinarietà del momento, capisce l'emergenza e prende provvedimenti per il bene di tutti.
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