Juventus-Verona era già una sorvegliata speciale per la storica rivalità delle tifoserie. Ma dopo l'ondata di arresti fra gli ultras bianconeri presenta incognite ulteriori. L'analisi è del questore di Torino, Giuseppe De Matteis: "Le misure cautelari dei giorni scorsi potrebbero provocare nuove frammentazioni interne negli ambienti del tifo organizzato. Bisogna vedere quale sarà la reazione". L'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive aveva classificato Juventus-Verona come un incontro di livello 3, il massimo nella scala di rischio. "I rispettivi supporter - spiega De Matteis - intendono il tifo in maniera differente. Hanno una rivalità storica. Per questo era già previsto un importante dispositivo di ordine pubblico". Ma con la messa in fuori gioco di capi e i colonnelli dei gruppi principali è diventato necessario elaborare nuove strategie. Mentre la vendita dei biglietti procede senza intoppi, sono stati rafforzati i controlli intorno alle sedi dei circoli ultrà, nel centro cittadino, in zona stadio e nelle aree più sensibili. E' aumentato il numero degli steward. Non ci saranno restrizioni particolari di accesso all'Allianz. Ma gli le striscioni e le bandiere dei gruppi finiti nel mirino della Procura di Torino non vi potranno entrare. Sabato, in Spagna, gli ultrà hanno disertato la sfida di Champions League Atletico Madrid-Juventus. Sui social la maggior parte dei gruppi ha invitato i militanti al "silenzio sulla vicenda". L'attaccante Federico Bernardeschi, criticato da due capi dei Drughi (lo si legge nelle carte dell'inchiesta) per avere lanciato la maglia in curva verso i Tradizione, ha gettato acqua sul fuoco: "Per me non esistono tifosi più o meno degni di ricevere il mio affetto. I tifosi della Juve, quelli che ci sostengono, ci criticano, cantano o fischiano, sono tutti uguali, tutti degni e importanti. "Una risposta esemplare - ha commentato l'allenatore Maurizio Sarri - perché è di unità di intenti. E' destinata a unire il popolo juventino, non a separare"
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