Servirà ancora del tempo per poter ammirare la nuova Juventus di Maurizio Sarri. Dopo un'estate ricca di complicazioni, culminate con la polmonite che hanno colpito il tecnico, chiamato per modificare la filosofia di gioco bianconera, è arrivato nel momento peggiore il giorno dell'esordio in campionato. "Sappiamo che ci saranno difficoltà, adattarsi al gioco di Sarri non sarà semplice", è la manovra difensiva del vicepresidente dei bianconeri Pavel Nedved: senza il loro 'comandante' in panchina, sostituito dal vice Martusciello, l'obiettivo a Parma non sarà il bel gioco, "ma conquistare i tre punti". Niente sofismi a favore del consueto pragmatismo bianconero, per non steccare al primo appuntamento di una stagione che si preannuncia lunga e combattuta. "Credo stia nascendo bel campionato, tante squadre si sono rinforzate - ha aggiunto Nedved, chiamato a sostituire Sarri nella prima presentazione della stagione -. Squadre come Fiorentina e tante altre sono cresciute, oltre a Inter e Napoli, che lotteranno per lo scudetto". Per assistere al primo cambio di pelle della Juventus si dovrà probabilmente attendere la pausa per le Nazionali, quando Sarri si sarà messo alle spalle la brutta disavventura che lo costringerà al forfait nella sfida contro Parma e Napoli: "Rivedremo Maurizio dopo la sosta, la polmonite non è un avversario semplice, abbiamo preferito dargli tempo per guarire. Sta svolgendo un grandissimo lavoro, sta meglio, noi siamo fiduciosi e contenti nonostante la difficoltà degli ultimi giorni. La squadra lo sta seguendo". Difficoltà che coinvolgono anche il mercato, un cartello di lavori in corso idealmente sempre presente sulla porta della Continassa: "Coglieremo delle occasioni se si presenteranno, ma il mercato aperto quando il campionato parte non è una gran cosa. Mina la serenità dei calciatori". Tanto che, se l'assenza di Ramsey è dettata dalla condizione ancora approssimativa dopo l'infortunio dello scorso maggio, quella di Rugani è un evidente riflesso della trattativa con la Roma. Nessuno sicuro della conferma, nonostante "non ci sia la necessità di fare cassa": Mandzukic, Higuain e Dybala sono lo specchio di una precarietà che non deve incidere sulle loro prestazioni. "Questa serenità ad alcuni giocatori potrebbe mancare, ma non deve influenzarli. Conoscono la situazione, è loro dovere dare il meglio". Serve tempo per vedere la Juventus di Sarri, ma non per la fame di vittorie: "Partiamo ogni anno per vincere tutto. Essere favoriti non conta, conta solo tornare dal Tardini con i tre punti". Disinnescando il pericolo Gervinho, imprendibile nella passata stagione per la difesa dei bianconeri: al centro della difesa torneranno Bonucci e Chiellini, l'usato garantito in attesa della rivoluzione tattica. In attacco è favorito Dybala, pronto a vestire i panni di 'falso nueve', per sfruttare gli spazi creati da Ronaldo e Douglas Costa: "Paulo è un grandissimo giocatore, da falso nove ha fatto bene anche in precampionato, anche se è partito più tardi e forse ha la gamba più leggera degli altri. Higuain? Uno dei due o tre centravanti più forti del mondo".
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