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17 Dicembre 2016 - 14:58
"L'obiettivo è il sesto Mondiale, sarebbe veramente un onore per me, per questo vorrei giocare al massimo un altro paio di stagioni". Gigi Buffon conferma in una intervista a L'Equipe la volontà di puntare a Russia 2018 prima di dire addio al calcio giocato. "Dopo 23 anni di carriera, arrivare a 24 o 25 non è un problema - osserva il portiere della Juventus e della Nazionale - a maggior ragione se tra due anni dovessi giocare a questi livelli".
"Se mi dovessi rendere conto che non sono più lucido, che i miei errori sono dovuti all'età, allora sarò il primo a dire basta", aggiunge Buffon, nel mirino della critica a inizio stagione per la papera in Italia-Spagna di inizio ottobre. "Ho abituato tutti a fare massimo uno o due errori all'anno, per questo appena ne commetto uno scattano i processi. Ma di errori ne ho sempre commessi, anche a 25 anni", sostiene Buffon, tornato 'Superman' subito dopo. "Le critiche mi stimolano - spiega -: è stato il mio modo di dimostrare che quando smetterò sarò stato io a deciderlo, non finirò la carriera per colpa di un gol subito...".
"Giocare tanti anni nella stessa squadra non è facile, prevede un sacrificio e uno sforzo mentale ancora superiore: è una lotta continua contro la routine". Lo afferma Gigi Buffon, portiere della Nazionale e bandiera della Juventus, in una intervista a L'Equipe. "Io l'ho fatto perché ho costruito la mia carriera su certi principi - spiega - tra cui la riconoscenza e il senso di appartenenza verso un club, una squadra e una tifoseria che si sono sempre comportati correttamente con me".
Nell'intervista, Buffon ripercorre gli inizio della sua carriera. "Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto", osserva. "Fisicamente mi sento come qualche anno fa - prosegue - ma è la testa a fare la differenza. In certe partite importanti viene tutto in automatico, il difficile arriva in sfide più abbordabili, dove comunque la concentrazione deve essere al massimo".
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