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BRUSASCO. "Mi sono trovato i ladri di fronte". Paura a casa del vice sindaco

BRUSASCO. "Mi sono trovato i ladri di fronte". Paura a casa del vice sindaco

Gianni Arietti

Quando mi sono svegliato, mi sono trovato un luce puntata in faccia e un uomo che mi diceva di non gridare e di stare fermo nel letto. Non mi sono più mosso. M’è salito il batticuore e allora quell’uomo che era lì di fronte a me, mentre gli altri li sentivo muoversi nelle altre stanze, mi ha anche offerto un bicchiere d’acqua... aveva paura che mi sentissi male...”. Al telefono, un paio di giorni dopo la brutta avventura che gli è capitata, Gianni Arietti, 64 anni, vice sindaco di Brusasco, ha la voce ancora sommessa e spaventata. Nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 aprile, intorno alle 3.45, ha ricevuto la visita di almeno tre ladri che hanno messo a soqquadro la sua abitazione di via Cadacorte 37. Hanno portato via il portafogli, che teneva sul tavolo della cucina, con 1.500 euro in contanti all’interno, e alcune medaglie in oro. “Mi rincresce in particolare - racconta - il fatto che mi abbiano portato via la medaglia d’oro della Grande Guerra di mio nonno e la medaglia d’oro da geometra per la mia lunga carriera. Erano oggetti che per me avevano un valore affettivo superiore a quello economico. E poi il fatto che la casa, la mia casa, sia stata violata da degli estranei, è un dolore troppo forte da sopportare”. A raccontare quello che gli è successo è lo stesso Arietti. “Sono una persona che non ha il sonno pesante, basta poco per svegliarmi - spiega il vice sindaco -. Così l’altra notte, quando ho sentito un rumore nell’altra stanza, mi sono subito svegliato. Lì per lì non gli ho dato troppo peso e ho richiuso gli occhi: ecco, pochi istanti dopo, mi sono ritrovato una luce puntata sul viso. L’ombra di un uomo, che parlava con un accento che mi sembrava dell’est, mi intimava di stare fermo, di non muovermi. Ho subito realizzato cosa stava succedendo: in piemontese gli ho chiesto che cosa volesse da me, ma non mi ha risposto. Mi ha solo offerto un bicchiere d’acqua quando ha capito che mi stavo agitando ed ha temuto che mi potesse capitare qualcosa. C’erano dei complici, con lui, che mentre quell’uomo mi controllava, stavano frugando nelle altre stanze. Non me la sono sentita di affrontarli: io ho i miei anni, questi erano giovani e forti, chissà cosa mi avrebbero fatto”. Dopo pochi minuti i ladri se ne sono andati. Non prima però di aver chiuso Arietti nella sua stanza. “Quando ho capito che hanno lasciato la casa - continua - mi sono alzato, ho sfondato il vetro della porta e sono uscito dalla stanza. I ladri avevano staccato i fili del telefono, così ho usato il cellulare per chiamare i carabinieri. Sono arrivati in un attimo... Poi ho capito perché...”. I carabinieri erano praticamente già lì, in via Cadacorte, perché i ladri avevano colpito in un’altra casa, poco distante da quella del vicesindaco. Gli stessi malviventi, un’ora prima, avevano rubato mille euro nell’abitazione di Sergio Crovella, in borgata Bricco, che stava dormendo con la moglie e non si è accorto di nulla. A dare l’allarme è stato il figlio, che vive in un altro alloggio della stessa cascina. S’era svegliato per andare in bagno, ha trovato le porte di casa aperte... Sui due furti stanno indagando i carabinieri di Cavagnolo.
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