Quattro anni e sei mesi di reclusione. Questa la sentenza pronunciata l’altra settimana, dal giudice Marianna Tiseo del tribunale di Ivrea, nei confronti di Manuel Patti, il panettiere di 35 anni, residente a Benna (in provincia di Biella), che, la notte dell’11 dicembre 2011, provocò un incidente stradale a Montalto Dora, uccidendo Oscar Clerico, papà di 43 anni e tecnico di laboratorio, residente a Borgofranco, il quale si trovava alla guida della sua Fiat Panda, con a bordo la famiglia, al ritorno da una serata trascorsa ad Ivrea. Quel sinistro cagionò gravi lesioni anche alla bambina, Greta, di soli 4 anni, rimasta incastrata nelle lamiere, tanto che fu ricoverata in coma. Erano diversi i capi di imputazione di cui il giovane, difeso dagli avvocati Gino Obert e Giovanni Oberto Tarena, doveva rispondere presso il Tribunale di Ivrea: dall’omicidio alle lesioni colpose all’omissione di soccorso alla guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti fino all'omissione di soccorso (quest’ultimo reato è caduto in prescrizione). Tra gli elementi in mano all’accusa c’era la perizia eseguita da Antonio Petracchi, basata sulle analisi del sangue e sul tasso alcolemico. Secondo l’accusa, Patti aveva alzato un po' troppo il gomito, quella sera. Avrebbe fatto tappa in diversi locali dell'eporediese e poi si era messo, nonostante fosse ormai parecchio alticcio, alla guida del suo suv Bmw X6. Insieme a quattro amici, si era infine diretto da Montalto Dora a Borgofranco, intorno a mezzanotte. Giunto al chilometro 37,100 , ad una velocità di molto superiore al limite previsto in quel tratto della strada statale 26, Patti sarebbe uscito di strada e avrebbe centrato in pieno la Fiat Panda che proveniva dalla direzione opposta, sulla quale era a bordo la famiglia Clerico. I coniugi, insieme alla bimba, stavano rincasando dopo una serata trascorsa a Ivrea. La piccola, di soli quattro anni, era rimasta gravemente ferita ed ha riportato danni fisici permanenti dopo una lunga degenza in ospedale e anni di riabilitazione. Lesioni lievi per la moglie. L'assicurazione dell'imputato aveva già risarcito la vedova, Laura Beccio, per un milione di euro. La famiglia si è costituita parte civile con l'avvocato Anna Giuliucci. I legali del panettiere attendono che siano depositate le motivazioni della sentenza per ricorrere in Appello.
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