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28 Maggio 2022 - 11:39
Oggi voglio parlarvi di una realtà del nostro territorio. Una di quelle particolarità che ci dà l’occasione per provare a rendere ciò che ci circonda, un posto migliore.
Esiste a Cavagnolo un’associazione che si occupa di bimbi ai quali è stata diagnosticata la disabilità dell’autismo. Questa associazione si chiama Semplicemente Edo. È stata fondata pochi mesi fa da una mamma, Maika.
L’ha fatto con un immenso coraggio e una forza, che lei è solita affermare, che le viene dal figlio Edo. Maika ha tentato di trasformare le vicissitudini della vita in un’occasione per fare qualcosa di utile per se stessa e per gli altri, che è poi anche quello che dovremmo e dobbiamo fare un poco tutti noi.
Questa e.t.s a.p.s. (le vecchie Onlus) è nata per molteplici ragioni o scopi, in primis quello di parlare dell’autismo, per spiegare e chiarire i diversi aspetti come ad esempio i metodi da seguire per avvicinarsi a questi splendidi bimbi; per rompere il silenzio che spesso si forma attorno a questo argomento; per dar voce alle famiglie che non trovano il coraggio di uscire allo scoperto, per svariati motivi, nessuno condannabile; per spiegare a tutti che un bambino autistico è un mondo meraviglioso, una miniera di occasioni per migliorarci come esseri umani, che noi tutti non possiamo sprecare; per raccogliere fondi da destinare ai costi delle terapie che le famiglie devono affrontare, quando in casa hanno un bimbo autistico.
L’Asl riconosce la sindrome dello spettro autistico, una disabilità che chiede forse più di quello che riceve. E tante sono le problematiche che le famiglie si trovano costrette ad affrontare, logistiche ed economiche: ne cito giusto un paio e cioè trovare qualcuno che sia preparato per seguire questi bimbi mentre i genitori lavorano, perché non basta una semplice babysitter, ma c’è bisogno di qualcuno che sia in grado di approcciarsi a questa disabilità, oppure pagare le terapie che devono affrontare per i loro bimbi, che tra tutti gli scogli che si trovano davanti, questo è senz’altro uno dei più ardui da superare.
Una onlus, voglio utilizzare il vecchio termine, non è un’azienda che si prefigge come scopo, fatturare, proprio no, e questo dobbiamo tutti noi averlo bene davanti agli occhi.
Ma quanto è meraviglioso quando nel bisogno troviamo qualcuno che ci tende una mano.
Bisogno, cioè due volte sogno, il sogno di chi fa un bel piccolo insperato gesto d’aiuto, e il sogno di chi lo riceve, trasformando quel piccolo gesto in qualcosa di grande.
Quando questo accade, è come se per un attimo, in quel gesto vi troviamo la risposta a quella super domanda che spesso durante la nostra esistenza ci poniamo: che senso ha la vita?
Edo l’ho conosciuto un anno fa, ed è un fantastico bimbo di 3 anni, sempre sorridente, capace di catalizzare e attirare su di se empatia. Ma sono tantissimi i bambini che non sono come Edo e faticano a stare in questo mondo. E scappano, rifugiandosi nel loro mondo, fatto di sicurezze e certezze che il nostro non è capace di dare.
Questo mondo, che corre veloce, che ci vuole primi in tutto e in competizione uno contro l’altro, che ci vuole tutti uguali.
Ma questi bimbi invece avrebbero il bisogno di incontrare la pazienza, di fare le cose con lentezza, di trovare chi li metta nella condizione di poter pensare il loro futuro.
Il loro bi-sogno è solo quello di ricevere gli strumenti a loro adatti per progettarlo, il loro futuro.
Diamo l’occasione a questi bimbi di avere la possibilità di condurre una vita “normale”.
Io credo sia questa la vera difficoltà della nostra esistenza, vivere una vita normale.
Tanto, siamo tutti pezzi unici e nessuno è difettoso.
Ma quando questa unicità la correliamo a una qualche capacità del singolo individuo, ci sembra una cosa ovvia, come Paganini o Einstein, che sono stati unici nel loro campo.
Invece siamo tutti unici. È solo che viviamo in una società che tende a uniformarci a dei modelli standard, perché sembra che sia più semplice vivere e a volte siamo proprio noi stessi a farlo.
Rimaniamo unici, includiamoci l’un l’altro e che ognuno porti la propria particolarità, ci arricchirà un poco tutti.
E poi, quant’è bello quando qualcuno ci tende una mano e ancor di più quando quella mano tesa verso qualcuno, è la nostra.
Aiutiamo un pezzo del nostro Oltre Po, all’associazione Semplicemente Edo ci si può tesserare, donare il 5x1000 e fare donazioni, anche piccolissime, non importa, perché anche un granello di sabbia, insieme a tanti altri granelli, può diventare una spiaggia enorme. Ciò che conta è esserci stati, aver allungato la nostra mano, per i tanti, troppi bimbi autistici, che meritano di avere una possibilità, di coltivare il loro bi-sogno.
Coltiviamolo insieme quel doppio sogno, il nostro, tendendo la nostra mano alle tante, troppe famiglie con all’interno un bimbo autistico, e il loro, che faranno di questa nostra mano tesa, un’ancora di salvezza, un ponte che li possa traghettare verso un futuro, dove i loro bimbi non siano più soli mai, un mondo che includa tutti.
E quella nostra mano, anche piccola o seppur piccola, a tutti quei bimbi e alle loro famiglie, sembrerà enorme, perché rappresenterà una speranza, la speranza che si possa ancora sognare, nonostante tutto.
Grazie
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