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CASTELNUOVO NIGRA. Giachetti si sfoga: “Mi hanno esclusa, c’è totale immobilismo”

Ad appena un anno dalla vittoria elettorale e dall’insediamento, la maggioranza consiliare di Castelnuovo Nigra mostra segnali evidenti di malessere, sfociati nella revoca dell’incarico alla vicesindaco Anna Maria Giachetti, alla quale sono state tolte anche le deleghe (Ecologia; Rapporti con le borgate del Capoluogo; Sanità ed Assistenza; Turismo, Tempo libero, Sport; Cultura e Pubblica Istruzione).

Che ci fossero delle tensioni lo si era avvertito già all’inizio dell’estate, quando si erano verificati contasti tra la sindaca Enrica Caretto ed il consigliere Sergio Bracco; ora è toccato allaGiachetti.

La revoca risale in verità allo scorso 20 settembre ma è stata comunicata ufficialmente lunedì 11 ottobre, nel corso dell’ultima seduta di consiglio. Per la sindaca è dovuta ad una “complessiva valutazione politico-amministrativa inerente il ruolo di Anna Maria Giachetti nell’ambito della giunta ed i rapporti fra gli stessi componenti dell’esecutivo. I contrasti e le divergenze emerse impediscono una serena prosecuzione del mandato, facendo venir meno il rapporto fiduciario”.

Giachetti: “Non mi è stato possibile lavorare perché mi hanno sempre esclusa!”

Secondo Anna Maria Giachetti il rapporto fiduciario è invece venuto a mancare per responsabilità della prima cittadina. Ha letto in consiglio una lunga dichiarazione, chiedendo che venisse verbalizzata: “Non mi è stato possibile lavorare a causa della totale e sistematica esclusione cui sono stata sottoposta. Mi è stata preclusa la partecipazione al confronto e dialogo sulle scelte, iniziative e attività da condurre per una corretta ed efficiente Amministrazione. I tentativi che ho messo in atto per comprendere, superare e appianare eventuali incomprensioni, nonché per superare una ostinata opposizione nei miei riguardi (e delle relative attività amministrative) si sono fermati davanti a un muro invalicabile fatto di silenzi incomprensibili”.

Sottolinea che non era stata lei a richiedere quell’incarico ma che lo aveva “accettato con entusiasmo, con l’intento di mettermi al serviziodei cittadini per contribuire a rendere migliore la qualità della vitae per veder rifiorire Castelnuovo Nigra, il paese in cui sono nata ed al quale appartiene da sempre la mia famiglia”.

Ci tiene a sottolineare che questo dissidio non è “un bisticcio fra donne” e che “impegnarsi e fare le cose con onestà e competenza non dovrebbe rappresentare un motivo per essere messi da parte”.

Accusa a sua volta la Caretto di essere portatrice di una <visione politica> basata sull’immobilismo: “Totale mancanza di programmazione per il presente e futuro, nessuna pianificazione delle attività proposte. Le risposte sono state ripetutamente dei “NO!” e non soltanto nei miei confronti. Non è stata colta la possibilità di fare insieme eccellenza dando rilievo all’esperienza maturata dai Consiglieri Sergio Bracco (di maggioranza) e Danilo Chiuminatti (di minoranza) ma nemmeno si sono coinvolti i giovani presenti nella lista e che potrebbero costituire la spinta essenziale per il futuro del paese: ho insistito moltissimo su questo. I danni derivanti dall’inerte amministrazione sono gravi e visibili a chiunque”.

Continua la dichiarazione: “Sono state rilevate gravi violazioni al segreto d’ufficio, disattesi compiti precisi di spettanza del Sindaco quali la stesura e la firma di ordinanze e disattesi dei contratti in modo surreale,  che purtroppo proseguiranno con azioni legali il cui costo ricadrà sui cittadini”. Sotto accusa anche la gestione delle mozioni “lo strumento che veicola qualsiasi proposta espressa dai Consiglieri sia di minoranza che di maggioranza”.

Di fronte a quelle che definisce anomalie di governo , l’ex-vicesindaco precisa di “averne chiesto le motivazioni direttamente e serenamente al Sindaco. La risposta ottenuta è stata: <Non mi fido di te...> seguita dalla revoca dell’ incarico, che non ha una motivazione politica esplicita ed assume il senso di decisione punitiva facendo ovviamente decadere ogni possibilità e opportunità di collaborazione”.

Rimarcando come il risultato elettorale sia stato “frutto dei voti raccolti da tutta la lista, quindi estromettere un candidato significa ricusare tutto l’elettorato ad esso connesso”, la Giachetti ha concluso con tre interrogativi: “Quali concrete basi per una corretta amministrazione? Quali concrete competenze per dare luce a Castelnuovo Nigra? Quali sono le concrete prospettive future?”.

La polemica sui rimborsi

Uno dei motivi di contrasto tra sindaca ed ex-vicesindaca riguarda una questione spinosa, che anche in altri comuni è stata posta di recente (in genere dalle minoranze): quella dei permessi retribuitiper svolgere l’attività amministrativa. Quando un lavoratore dipendente ne usufruisce è ovviamente l’ente pubblico a farsi carico di rimborsare il datore di lavoro: si tratta di un costo per la collettività ma viene così garantita la parità di diritti poiché molti cittadini non potrebbero permettersi di ricorrere ai permessi non retribuiti.

Nel caso specifico, Anna Maria Giachetti aveva scelto inizialmente – in accordo con la sindaca - di dedicarsi ai suoi compiti per 5 ore alla settimana e precisamente il venerdì mattina; in seguito aveva invece chiesto lo spostamento al venerdì pomeriggio per non gravare sulle casse del Comune. Il costo per le 50 ore già effettuate è stato di Euro 1.329,20 ma l’interessata ha deciso di restituire di tasca propria una cifra corrispondente, destinandola in parte al finanziamento delle Giornate Ecologiche (che sono state due) ed in parte alla risistemazione degli impianti sportivi: acquisto materiali per la tinteggiatura e verniciatura effettuate dai volontari delle associazioni locali, ai quali è poi stato offerto il pranzo; lavori di manutenzione già eseguiti.

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