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TORRAZZA. La Resistenza gastronomica di Gianluca Gavazza

Una settimana fa il consigliere regionale torrazzese Gianluca Gavazza ha pubblicato nella sua pagina politica facebook un messaggio sull’imminente festeggiamento dell’anniversario del 25 aprile, una sorta di istruzioni per l’uso della ricorrenza, di raccomandazioni su che fare o non fare nel giorno celebrativo della Liberazione: “Libertà non significa fare quello che si vuole.

Alla mia generazione è stato insegnato a scuola che, in classe, si sta seduti al banco e si fa ricreazione solo quando suona la campanella. Ci hanno anche insegnato che non si possono sommare mele con patate. Ecco perché non mi capacito di chi confonde la libertà, con il fare quello che vuole. E la ricorrenza del 25 aprile non si deve trasformare in un pretesto per teppisti e violenti dei centri sociali per lanciare provocazioni alle autorità così da vanificare i tanti sacrifici che si stanno facendo per battere il virus”.

Purtroppo non ci abbiamo capito niente, e in “Cittadini di Torrazza” gli abbiamo cortesemente domandato di precisare il suo pensiero.

Oggi 25 aprile cosa dobbiamo fare, come ci dobbiamo comportare? Se non abbiamo in casa mele e patate, vanno bene anche i kiwi e il cavolo verza? Al posto della campanella, possiamo far suonare l’allarme dell’antifurto o il desviarin? Visto che è festa, possiamo saltare la ricreazione e sostituirla con la merenda del pomeriggio? Come facciamo, in un paesino così piccolo, a scansare i teppisti e i centri sociali? A Torrazza ci sono centri sociali in ogni cantone, infestano tutto il paese, mica è facile schivarli: dobbiamo evitare le vie centrali e fare lunghi giri lì traves per i sentieri di campagna?

La mattina 25 aprile, alle 8, finalmente il consigliere Gavazza è tornato sull’argomento nel proprio profilo facebook. Purtroppo è stata una gran delusione, perché il consigliere ha riprodotto grosso modo il suo messaggio scolastico-alimentare su mele, patate, campanella, ricreazione, banco di scuola, ecc.

Aggiunge soltanto una sorta di minestrone in cui mescola un flashmob contro il lockdown, il covid, reparti di rianimazione, anarchici, antagonisti, Forza Nuova, ecc. Insomma, caro consigliere Gavazza, abbiamo continuato a non capirci niente e a rimanere senza dettagliate istruzioni per il buon uso del 25 aprile.

E intanto le ore passavano. E poi, caro consigliere, se ci viene voglia di leggere una pagina di Beppe Fenoglio lo possiamo fare oppure è meglio Daniele Capezzone?

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