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12 Aprile 2018 - 10:22
Dopo dieci anni alla guida del paese, Pier Luigi Bot Sartor dà l’addio alla politica: “E’ giunto il momento di fare un passo di lato - dichiara- di lasciare il posto a qualcun altro. Dieci anni sono lunghi e bisogna capire quand’è il momento di lasciare. Per me è arrivato. Due mandati sono più che sufficienti”. Pier Luigi Bot Sartor, 68 anni, una vita di lavoro alla Olivetti, ha deciso che è arrivato il momento di dedicarsi alla famiglia, agli affetti, di godersi un po’ la pensione, insomma: “L’impegno in amministrazione è molto grande. Credo di essere stato un sindaco presente e di aver dato tutto me stesso per il mio paese. Me ne vado senza nessun rammarico, con la certezza di consegnare un paese dove i progetti realizzati sono molti e molti sono quelli già imbastiti. Certamente darò la mia collaborazione a chi sarà il mio successore, ma non mi ricandiderò. Non voglio certo diventare il Napolitano di turno”. Per spiegarci la sua decisone Bot Sartor Racconta: “Quando avevo 44 anni, in Olivetti ebbi un incontro con l’amministratore delegato, ingegner Cassoni che ci disse che a 44 anni eravamo già vecchi. Figuriamoci a 68. Non capisco l’attaccamento alla poltrona di molti politici italiani. Forse è proprio vero quel che diceva Andreotti: “Il potere logora chi non ce l’ha”. A me sinceramente non interessa. E’ giunto il momento di lasciare ad altri l’amministrazione del paese. Ho intenzione di godermi di più l’aspetto familiare della mia vita, quello che per il lavoro, prima, per la politica, poi, ho sempre trascurato. Mia moglie spesso mi rinfaccia di trascorrere più tempo in Comune che ha casa. E non posso darle torto. Dieci anni è un periodo giusto. Lascio progetti realizzati e spazi approvati. Per il resto che dire: avanti il lprossimo”.
Salvo ripensamenti dell’ultima ora, Bot Sartor non si candiderà neppure come sonsigliere. la sua passerà alla storia come l’esperienza di un sindaco mai passato dai banchi del consiglio comunale, né prima, né dopo.
Alle elezioni manca davvero poco.
Si voterà il 10 giugno ed entro la fine del mese dovranno essere presentate le liste. In paese c’è fibrillazione e attesa. Le voci si rincorrono, ma non ci sono ancora conferme. Per l’amministrazione uscente, voci accreditate, dicono che a raccogliere lo scettro di Bot Sartor sarà Sandro Francesconi, classe 1964, ex assessore alla cultura della prima amministrazione targata Bot Sartor, dimessosi pochi mesi dopo aver ricevuto il secondo incarico come assessore. Era la fine 2014 e Francesconi aveva motivato la sua decisione con i crescenti impegni lavorativi che gli avrebbero reso impossibile continuare a ricoprire il suo incarico in comune. Era stato sostituito nel maggio del 2015 da Silvia Bortolon. Si era parlato anche di dissidi interni che avrebbero portato all’allontanamento dalla giunta dell’ex assessore, oggi pronto a scendere in campo per governare il paese.
Per l’opposizione, invece, potrebbe essere nuovamente Paolo Puppato, 69 anni, a presentare una lista . Nel 2013 Puppato alla guida di “Scarmagno da Vivere” aveva perso le elezioni con soli 29 voti di scarto da Bot Sartor.
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