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CHIVASSO. Wastend, una scialuppa di salvataggio per i conti del gruppo Waste Italia

CHIVASSO. Wastend, una scialuppa di salvataggio per i conti del gruppo Waste Italia

Una foto d'archivio della discarica di Chivasso

L’ultimo comunicato del Gruppo Waste Italia, datato 27 settembre, ne conferma la crisi finanziaria. Attraverso la controllata SMC il Gruppo possiede il 49% di SETA, che effettua la raccolta dei rifiuti nei nostri Comuni. E anche le discariche di Chivasso, delle quali sta chiedendo un ampliamento da un milione di metri cubi: il progetto sarà esaminato il 18 ottobre in Città Metropolitana a Torino. Non conosciamo ancora la posizione ufficiale dell’amministrazione chivassese di Libero Ciuffreda e Massimo Corcione.

Dal comunicato si ricava che l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è salito dai 262 milioni di fine dicembre 2015 a 267 di giugno 2016. Pesano sui conti del gruppo i 200 milioni di obbligazioni emesse nel 2014: la cedola semestrale del 15 maggio, pari a 10 milioni, non è stata pagata, e si avvicina il 15 novembre, scadenza della prossima. Pesano i debiti contratti da società del gruppo con le banche. Waste deve 4 milioni a Banca Marche e la controllata SEI ne deve 22,6 a Banca Intesa e a Unicredit Il Gruppo ha un debito residuo di 5,8 milioni verso Feralpi dalla quale ha comprato la società Faeco.

Intendendo concentrarsi sul business dei rifiuti, il Gruppo e le sue controllate si stanno liberando delle attività non considerate centrali: la citata SEI, che gestisce, o gestiva, le reti di teleriscaldamento di Collegno e Rivoli, due mesi fa le ha cedute entrambe in affitto per 36 mesi alla partecipata Innovatec in vista della cessione definitiva.

Il Gruppo riconosce che la sua difficile situazione finanziaria “viene percepita negativamente dal mercato, creando conseguente un sentiment che sta influenzando sia le opportunità di espansione del business, sia l’attività commerciale

 che l’attività finanziaria di gestione delle linee di cassa a supporto dell’operatività”.

Fra le difficoltà recentemente incontrate il comunicato indica il sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria della discarica di Albonese in Provincia di Pavia.  Il sequestro è stato eseguito il 15 luglio ed è stato solo parzialmente revocato il 10 agosto: l’imprevisto ridurrà gli incassi dell’anno in corso. Nel marzo del 2015 era stata sequestrata la discarica di Cavenago d’Adda, dissequestrata totalmente soltanto il 21 aprile di quest’anno.

Il comunicato non specifica le ragioni del sequestro di Albonese. La “Provincia Pavese” scrive: “Metalli pesanti nell’acqua, soprattutto ferro e manganese. Secondo gli accertamenti dell’Arpa di Pavia, che ha prelevato campioni a una profondità dai 6 ai 15 metri, ci sarebbero concentrazioni di queste sostanze oltre i limiti consentiti nella falda acquifera del territorio di Albonese”. Secondo il periodico “precisiamo sempre che le eventuali responsabilità sono delle persone e non della società” nel decreto di sequestro comparirebbero i nomi di Giuseppe Chirico, amministratore delegato di Waste, e di Sebastiano Chizzali, cofirmatario per SMC del progetto chivassese Wastend.

Per migliorare i propri conti il Gruppo Waste Italia ribadisce di contare sull’approvazione del progetto Wastend, che riguarda una zona del territorio di Chivasso confinante con quello di Montanaro: “al fine di poter garantire sia la sostenibilità del nuovo debito ristrutturato sia la messa in sicurezza dell’intero Gruppo... nella seconda parte dell’anno la società continuerà a percorrere l’iter procedurale necessario a ottenere le autorizzazioni connesse al proprio principale progetto di sviluppo: il progetto Wastend, la cui nuova richiesta di autorizzazione è stata sottoposta agli enti deliberanti nel corso del mese di luglio”.

Per chi abita intorno alle discariche una affermazione come questa suona come una beffa che si aggiunge al danno. Nel novembre scorso l’ASLTO4 ha delineato un quadro del territorio disastroso sia dal punto di vista ambientale sia da quello dei rischi per la salute. Un territorio che per la Provincia ne aveva abbastanza già nel 2008. E ora i residenti, col progettato ampliamento di Wastend, vengono chiamati a pagare i conti in rosso dei proprietari delle discariche. Col parere favorevole dell’amministrazione chivassese? Lo sapremo il 18 ottobre a Torino.

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