Sono ovunque. Si possono catturare, allenare, far combattere. Come? Con lo smartphone. Si tratta di Pokemon, i mostriciattoli nati negli Anni Novanta sotto forma di carte gioco, che hanno subito l’evoluzione del tempo e della tecnologia, passando dagli schermi dei vecchi game boy, ai modernissimi smartphone. Dal 15 luglio anche in Italia. Pokemon Go è una vera e propria mania, più di una moda. Un fenomeno di costume che ha travolto non solo i più giovani. Basta guardarsi intorno per vedere giocatori di ogni età che, telefonino alla mano, girano come zombie per le strade a caccia di Pikachu e compagni. Pokemon Go, nel giro di pochi giorni ha superato qualsiasi applicazione da smathpone: Facebook, Whatssapp, Twitter solo per citarne alcune. E su Google, il numero di click ha battuto perfino quelli del sito per soli adulti, YouPorn, All’estero ne sono già capitate di tutti i colori. Un cacciatore di Pokemon neozelandese ha, addirittura, lasciato il suo posto di lavoro per andare in cerca di mostri tascabili (Pokemon è la contrazione di pocket monsters, cioè mostri tascabili, Ndr) in giro per il mondo. In Gran Bretagna un giocatore incallito ha chiamato il 999 (numero per le emergenze in Inghilterra) per denunciare il furto di un Pokemon. Nel Missouri, una baby gang di ragazzini organizzava scontri tra allenatori per attirare giovani vittime in luoghi appartati, per poi derubarle. E in Italia? A poche ore dal lancio del gioco, il server è andato in tilt, impossibile, dunque connettersi e giocare, tanto l’afflusso. Il primo multato a Torino: viaggiava in motorino cacciando Pokemon in Corso XI Febbraio In piazza Vittorio è scoppiata una rissa tra giocatori A Chivasso se ne trovano davvero ovunque. E’ bastato scaricare l’applicazione per trovarne anche uno sulla scrivania del direttore, Liborio Lamattina, all’interno della nostra redazione. Il Duomo è una palestra Pokemon e non ci stupirebbe scoprire giocatori che entrano, smatphone in mano, cercando mostriciattoli, anziché la fede. Altre palestre si trovano davanti alla stazione ferroviaria e ai piedi dell’angelo di Nino Ventura, proprio davanti Palazzo Santa Chiara. Ci sono Pokemon rari, per i quali si sono riversate in strada orde di giocatori impazziti, come a New York, Central Park, dove alcuni cacciatori sono stati schiacciati dalla calca. E mentre la moda dilaga e alcuni stanno iniziando a giocare proprio in questi giorni, Nick Johnson ventottenne di Brooklyn, ha finito il gioco riuscendo a collezionare i 142 Pokemon disponibili negli Stati Uniti: alla cifra completa dei 150 mancano infatti 5 Pokemon inediti e 3 disponibili in particolari regioni degli USA. In Italia, dove il gioco è stato lanciato ben dopo che in altri paesi come Giappone e Stati Uniti, la ricerca è ancora frenetica. In città come Venezia sono stati addirittura lanciati degli appelli con tanto di petizione da parte dei giocatori: “Siamo penalizzati: qui ci sono troppo pochi mostri da catturare”: Il Codacons, intanto, lancia l’allarme sottolineando l'aumento degli incidenti stradali in Italia causati da utenti distratti dal videogioco, ha presentato un esposto alla Procura di Roma sollecitando un'indagine per "attentato alla sicurezza dei trasporti". E i familiari delle vittime della strada, invece, hanno scritto al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chiedendo lo “stop” dell’App Nintendo ritenendolo pericoloso per automobilisti e pedoni. Anche il Telefono Azzurro è in allerta: “La realtà aumentata e la geolocalizzazione rischiano di esporre i piccoli giocatori a non pochi pericoli, primo fra tutti l'adescamento da parte di adulti malintenzionati con gli scopi più diversi, dalla rapina all'abuso sessuale”: è l'allarme lanciato. A parlare di Pokemon, nei giorni scorsi, è stato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che durante la cerimonia del Ventaglio ha dichiarato: “le discussioni fin qui tenute sul referendum mi sono apparese surreali, come la caccia ai Pokemon". Una metafora figlia dei tempi che, per Mattarella, coincidono con l’ultima moda in fatto di giochi.
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