Si tirano le somme in quel di Montanaro. Durante il Consiglio comunale di mercoledì sera, il sindaco Giovanni Ponchia e la sua maggioranza hanno infatti approvato il rendiconto d’esercizio 2014, il primo del loro insediamento. Dopo aver buttato giù due numeri sul bilancio montanarese- che si chiude con un avanzo di amministrazione pari a 1.029.249 euro tra fondi vincolati, fondi spese in conto capitale e fondi non vincolati- l’assessore Arcangelo Gallon ha evidenziato alcuni dei successi raggiunti dalla Giunta soffermandosi soprattutto sui servizi al cittadino e sulla manutenzione del paese. “Montanaro ha offerto un elevato numero di servizi a domanda individuale con una spesa per i cittadini inferiore al 60 per cento - ha commentato Gallon -. Abbiamo lavorato per mantenere i centri estivi ed il Ciss e approvato i regolamenti per il gruppo di Protezione Civile e quello dei volontari volti alla cura del patrimonio comunale”. Poi, la determinazione delle aliquote Tari, Tasi ed Imu, che “il 99 per cento dei contribuenti ha pagato”, il trasferimento della 4a elementare dalla scuola Pertiti alla Petitti, il ripristino del tetto del Castello, la messa in sicurezza del campanile della Chiesa e l’ingrandimento del cimitero comunale. Di fronte alla letture della relazione, particolarmente critico è stato l’intervento del consigliere di minoranza Piersilvano Ferro, che ha accusato il parlamentino montanarese di aver fatto poco o nulla per la comunità. “Dove sono le detrazioni per gli esodati, i disoccupati ed i portatori di handicap che avevate promesso di fare? Perché applicate la massima aliquota imponibile? Che cosa avete fatto per risolvere il problema dell’elusione fiscale?”, le domande rivolte dal capogruppo di Montanaro Domani. Dall’altro lato della minoranza, Luca Rastaldo dei Democratici per Montanaro ha invece sottolineato la propria preoccupazione sull’importo “troppo elevato” dell’avanzo di amministrazione. “Rispetto a dieci anni fa la cifra è triplicata - ha dichiarato -. So che si tratta fondi vincolati dal patto di stabilità ma non vorrei che prima o poi lo Stato chieda quei soldi e ci lasci senza niente”.
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