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10 Ottobre 2014 - 18:38
Corteo studentesco
Hanno gridato slogan contro la #Buonascuola, la riforma proposta dal governo Renzi, ma anche contro il Jobs Act. A Milano hanno rovesciato un sacchetto di letame davanti all'università Cattolica, a Palermo lanciato uova contro la sede della Banca d'Italia, nella Capitale esposto striscioni al Colosseo e sulle gradinate del ministero dell'Istruzione. Migliaia di ragazzi - 100.000 secondo le associazioni studentesche (Udu, Uds, Rete degli studenti) che hanno promosso la protesta - sono scesi in piazza oggi in tutta Italia per la prima mobilitazione dell'anno scolastico 2014-2015.
Quasi un centinaio i cortei da Nord a Sud per dire al Paese: "La Grande Bellezza siamo noi". Al loro fianco i Cobas per chiedere - ha spiegato il loro leader storico Piero Bernocchi - "massicci investimenti, lo sblocco del contratto e che siano recuperati i 300 euro mensili netti". Schierata con gli studenti pure la Flc-Cgil. "Il Governo Renzi vuole eliminare i diritti nel lavoro con la cancellazione dell'art.18, precarizzare ulteriormente il lavoro, ridurre i salari e - ha affermato il segretario generale Mimmo Pantaleo - continuare a tagliare risorse alla scuola e alle università pubbliche".
A Torino i manifestanti hanno bruciato quattro fantocci di cartone, raffiguranti Matteo Renzi, Stefania Giannini, Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini lasciando scritte con vernice spray sulle vetrine di una filiale della banca Unicredit.
A Roma un gruppo di docenti precari è sceso in strada con grandi 'matitoni' rossi di cartapesta. "Abbiamo scelto la matita perché è un simbolo, strumento del nostro mestiere - ha spiegato Maria, professoressa di Inglese e precaria da 16 anni - Oggi siamo qui per contrastare questa riforma della scuola firmata da Matteo Renzi che di buono non ha nulla. Anzi impoverisce e distrugge la scuola pubblica. Cresceranno generazioni di robottini senza capacità critica e indottrinati a fare tutti la stessa cosa".
Circa 2.000 gli studenti che hanno sfilato per le vie di Firenze: al termine del corte una parte dei manifestanti è entrato nel liceo Macchiavelli-Capponi in piazza Frescobaldi, per occuparlo. A Cosenza lancio di uova contro la sede del Pd ed alcune banche mentre a Potenza un migliaio di studenti delle scuole superiori lucane ha protestato chiedendo finanziamenti, tutela degli istituti scolastici e difesa dell'ambiente; davanti alla sede della Regione una delegazione di giovani ha incontrato poi il governatore, Marcello Pittella.
Da Cagliari il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha respinto le accuse. "In quasi tutta Italia oggi gli studenti scioperano contro la riforma de #labuonascuola, con l'accusa che così 'si vuole svendere la scuola pubblica ai privati'. Questa mentalità vecchia è quella che ha contribuito a portarci al 44% di disoccupazione giovanile, a 2 milioni di Neet e a tassi di dispersione scolastica sopra il 17%. Sono numeri che non possiamo permetterci, e con la riforma vogliamo invertire la tendenza, avvicinando i giovani al mondo del lavoro" ha assicurato.
Ragioni della protesta smontate dal movimento studentesco Studicentro: "come da tradizione storica, anche questo anno scolastico si apre con le manifestazioni di piazza che più di essere momenti di critica costruttiva, rappresentano una inutile routine delle prime settimane di ottobre".
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