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19 Dicembre 2025 - 11:22
Vercelli apre ai matrimoni civili nella basilica di Sant’Andrea, un sì nel monumento simbolo della città
Da oggi a Vercelli sarà possibile celebrare matrimoni all’interno della basilica di Sant’Andrea, uno dei capolavori assoluti dell’architettura medievale del Nord Italia e simbolo identitario della città. La svolta arriva con una delibera di giunta e con la firma di una nuova convenzione tra il Comune e l’Arcidiocesi di Vercelli, che autorizza ufficialmente lo svolgimento dei riti all’interno dell’abbazia.
Si tratta di una novità assoluta. Fino ad oggi, infatti, celebrazioni di questo tipo non erano consentite in uno degli edifici religiosi più importanti del Piemonte, riconosciuto come primo monumento gotico della regione e tra i più precoci in Italia. Un’apertura che segna un passaggio significativo nel rapporto tra patrimonio storico, istituzioni civili e comunità.
La decisione dell’amministrazione comunale punta a valorizzare un luogo che da oltre otto secoli rappresenta il cuore monumentale e spirituale di Vercelli. «Consentire la celebrazione dei matrimoni in un luogo così carico di simboli significa offrire alle future famiglie la possibilità di unire le proprie vite in uno spazio che racconta secoli di storia e fede», ha spiegato l’assessore al Patrimonio Stefano Pasquino, sottolineando come la basilica sia «un luogo che guarda al futuro, ma che affonda le proprie radici nella grandezza del passato vercellese».
La scelta arriva in un momento particolarmente significativo per la basilica di Sant’Andrea, che nel 2019 ha celebrato gli ottocento anni dalla posa della prima pietra. La costruzione dell’abbazia iniziò il 19 febbraio 1219, per volontà del cardinale Guala Bichieri, figura centrale della politica e della diplomazia europea del tempo. Da allora, il complesso è diventato un punto di riferimento per la cristianità del Nord Italia e un luogo in cui si sono intrecciati, nei secoli, fede, cultura e potere imperiale.

Basilica di Sant'Andrea Vercelli
La basilica ha attraversato epoche storiche diverse mantenendo un ruolo centrale nella vita della città. Un valore ribadito anche recentemente durante il festival Risò, quando lo storico Alessandro Barbero ne ha evidenziato l’importanza come crocevia politico e culturale del Medioevo, capace di raccontare la complessità dell’Italia comunale e dei rapporti con l’Impero.
L’apertura ai matrimoni rappresenta dunque non solo una possibilità in più per le coppie, ma anche un tassello nel percorso di valorizzazione del patrimonio storico cittadino. Un modo per rendere la basilica non soltanto un luogo da visitare, ma uno spazio vivo, inserito nel presente, capace di accogliere momenti fondamentali della vita delle persone.
Resta ora da definire il calendario delle celebrazioni e le modalità operative previste dalla convenzione, ma l’indirizzo politico è chiaro: Sant’Andrea diventa anche luogo di nuove storie, senza perdere il peso e la solennità della propria storia millenaria.
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