AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
15 Dicembre 2025 - 17:08
Alberto Deambrogio, segretario regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Rifondazione Comunista
Una presa di posizione netta, durissima, che chiama in causa direttamente il Ministero dell’Istruzione e il modo in cui viene proposta – e finanziata – la memoria storica nelle scuole italiane. Alberto Deambrogio, segretario regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Rifondazione Comunista, denuncia quella che definisce senza mezzi termini una strategica riscrittura della storia da parte della destra, portata avanti su più fronti e con un disegno preciso.
Il punto di partenza è un episodio recente: la presentazione, avvenuta a Casale Monferrato, di un libro dedicato a Sergio Ramelli, figura simbolo della destra neofascista, raccontata – secondo Deambrogio – in modo totalmente decontestualizzato, senza alcun riferimento al clima politico, sociale e violento degli anni Settanta in cui quella vicenda maturò. Un’operazione culturale che, a suo giudizio, non è isolata ma si inserisce in un percorso più ampio.
Ora, però, il livello si alza. Perché al centro della polemica finisce direttamente un’iniziativa promossa a livello ministeriale: un concorso per studenti, finanziato con risorse pubbliche, legato al Giorno del Ricordo. Un concorso che, sottolinea Deambrogio, viene gestito da associazioni degli esuli legate all’estrema destra, tra cui figurano anche ex attivisti di Forza Nuova. Altro che neutralità scientifica.
L’obiettivo dichiarato del progetto sarebbe quello di promuovere l’educazione europea e la cittadinanza attiva nel nuovo contesto di pace e rispetto dell’Europa Adriatica. Quest’anno il focus è sulla storia della città di Pola. Ma è proprio il quadro storico fornito agli studenti per sviluppare i loro elaborati a risultare, per Rifondazione Comunista, inaccettabile.

Secondo Deambrogio, infatti, siamo di fronte a una ricostruzione parziale e distorta, costruita per trasmettere un messaggio chiaro: quello di italiani dipinti sempre e solo come vittime, vittime “sin dalla notte dei tempi”, cancellando qualsiasi complessità, qualsiasi responsabilità storica, qualsiasi contesto. Un’operazione che – dice – qualsiasi storico obiettivo dovrebbe rigettare senza esitazioni.
A rafforzare la critica viene chiamato in causa anche lo storico Eric Gobetti, che da anni si occupa di questi temi. Come ricorda Gobetti, nel materiale proposto agli studenti non c’è traccia di elementi fondamentali per comprendere davvero quella parte di storia europea: le identità miste delle regioni dell’Adriatico orientale, il fascismo di frontiera, l’invasione italiana della Jugoslavia, i crimini fascisti e nazisti. Tutto ciò sparisce, lasciando spazio a un racconto semplificato, unilaterale, ideologicamente orientato.
“Nello stigmatizzare duramente una iniziativa come questa, messa in piedi con il danaro di tutte e tutti noi”, conclude Deambrogio, “auspico che venga disertata dalle scuole e che insegnanti e studenti possano organizzare in alternativa momenti di approfondimento serio su che cosa è stata davvero la storia in quella parte d’Europa, in tutte le epoche affrontate dal tragico e velenoso concorso di Valditara”.
Un attacco frontale, dunque, non solo al contenuto del concorso, ma alla sua stessa legittimità culturale e istituzionale. Perché, nella battaglia sulla memoria, il rischio – secondo Rifondazione Comunista – è che la scuola diventi terreno di propaganda, più che luogo di conoscenza. Insomma, non un semplice dibattito storiografico, ma uno scontro politico che passa, ancora una volta, dalle aule scolastiche.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.