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Le bollicine piemontesi invadono cento Paesi per le feste: boom da 25 milioni di bottiglie

Le bollicine piemontesi volano all’estero e chiudono l’anno con 85 milioni di pezzi nonostante la flessione

Le bollicine piemontesi invadono cento Paesi per le feste

Le bollicine piemontesi invadono cento Paesi per le feste: boom da 25 milioni di bottiglie

Le bollicine dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti tornano sulle tavole festive con un volume che conferma la forza del comparto. Per Natale e Capodanno sono pronte oltre 25 milioni di bottiglie, cifra che consolida la presenza internazionale della denominazione. Circa 22,5 milioni voleranno all’estero, mostrando un radicamento ormai stabile in più di cento Paesi.

Il Consorzio Asti Docg descrive un quadro solido, pur in un contesto di mercato complesso. Il presidente Stefano Ricagno sottolinea il valore storico di questa produzione. Le sue parole arrivano chiare: «Da circa un secolo le nostre uve di Moscato bianco accompagnano da Natale a Capodanno i momenti conviviali delle famiglie in oltre 100 Paesi». Un patrimonio culturale e commerciale che continua a rinnovarsi.

Ricagno richiama anche l’evoluzione del consumo. L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti sono prodotti naturalmente low alcohol, tra i 5 e i 12 gradi, e questo li rende versatili. Il Consorzio insiste sulla vocazione alla mixology e all’abbinamento con cucine lontane dalla tradizione piemontese. Un esempio è la crescente presenza nei ristoranti di cucina asiatica, dove queste bollicine trovano nuove opportunità di utilizzo.

Il trend produttivo conferma una tenuta generale. Il Consorzio stima che il 2025 si chiuderà con circa 85 milioni di bottiglie tra le due tipologie. Un dato in lieve calo, pari al -4% rispetto all’anno precedente. La flessione è però compensata da un segnale positivo arrivato negli ultimi mesi: l’ultimo trimestre segna un recupero del +6%, con un traino evidente del Moscato d’Asti, destinato a chiudere l’anno in linea con il 2024.

Il comparto si muove dunque in un equilibrio complesso. Da un lato il mercato internazionale conferma una domanda forte e diversificata. Dall’altro, emergono dinamiche globali che influenzano i volumi. Nonostante questo, il segmento mantiene un’identità precisa: qualità, tradizione e una capacità crescente di adattarsi ai nuovi modi di consumo, senza rinunciare alla tipicità del Moscato bianco.

Le settimane natalizie restano il punto più alto dell’anno. Le bollicine piemontesi consolidano la loro immagine simbolica, riconoscibile e immediata. Sono prodotti che, pur rinnovando linguaggi e abbinamenti, continuano a legarsi ai momenti di festa. E quegli oltre 25 milioni di tappi pronti a saltare tra dicembre e gennaio confermano il ruolo dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti come ambasciatori del territorio.

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