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11 Dicembre 2025 - 16:01
Il Presidente Augusto Vino
IVREA. La Fondazione di Comunità del Canavese, presieduta da Augusto Vino, chiude la settima edizione del bando “Diamo una mano al Canavese” con numeri che confermano, ancora una volta, la vitalità del Terzo Settore locale. Alla scadenza del 14 novembre sono infatti arrivate 24 proposte progettuali, un flusso decisamente sopra le aspettative rispetto allo stanziamento iniziale di 25 mila euro. Le richieste complessive hanno raggiunto quota 124 mila euro, segno evidente della crescente domanda di sostegno da parte delle realtà associative del territorio.
Le candidature sono giunte sia dall’Eporediese sia dall’Alto Canavese, spaziando in tutti gli ambiti previsti dal bando: iniziative a favore di persone con disabilità, progetti per il contrasto alla povertà economica e attività culturali rivolte ai giovani. Una fotografia ampia e variegata che, come sottolineano dalla Fondazione, testimonia una “forte e diffusa capacità ideativa e progettuale delle associazioni locali”.
Proprio la qualità dei progetti ha spinto il Consiglio di Amministrazione a un passo non scontato: aumentare le risorse disponibili fino a 32 mila euro, attingendo ai fondi di riserva. Una decisione che ha permesso di ampliare almeno in parte la platea dei beneficiari, pur senza riuscire a soddisfare tutte le richieste.
La selezione, infatti, non è stata semplice. Il CdA ha dovuto applicare criteri particolarmente rigorosi per valutare coerenza, innovatività e impatto sociale delle proposte. Al termine dell’analisi sono stati individuati sette progetti ritenuti prioritari, cui andrà la quota più consistente dei finanziamenti, pari a 28 mila euro complessivi. A beneficiarne saranno le associazioni Sillaba, Bellavista Viva, Pandorama, Controspazio, Mastropietro, Con Altri Occhi e AIAS.

Foto archivio
Accanto a queste, la Fondazione ha scelto di sostenere – seppur con contributi più contenuti – anche i progetti presentati da AVULSS, Casa delle Donne, Se.Mi e Oglianico 360. Un modo per riconoscere comunque il valore delle attività proposte e incoraggiare il lavoro di associazioni radicate nel territorio.
Resta però un dato di fondo: con risorse più ampie, diversi altri progetti avrebbero potuto ricevere un finanziamento. Un limite strutturale che la Fondazione non nasconde, ma che non intacca la volontà di continuare a investire sulla coesione sociale canavesana. Con questa edizione del bando, la Fondazione ribadisce infatti il suo impegno nel sostenere iniziative che migliorano la qualità della vita delle fasce più fragili della comunità, confermandosi uno dei punti di riferimento per il non profit locale.
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