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“Diamo una mano al Canavese”: finanziati 11 progetti, superata la quota delle richieste

La Fondazione di Comunità aumenta le risorse a 32 mila euro per rispondere all’alto numero di proposte arrivate: premiate qualità, innovazione e impatto sociale delle associazioni canavesane

Fondazione di Comunità del Canavese

Il Presidente Augusto Vino

IVREA. La Fondazione di Comunità del Canavese, presieduta da Augusto Vino, chiude la settima edizione del bando “Diamo una mano al Canavese” con numeri che confermano, ancora una volta, la vitalità del Terzo Settore locale. Alla scadenza del 14 novembre sono infatti arrivate 24 proposte progettuali, un flusso decisamente sopra le aspettative rispetto allo stanziamento iniziale di 25 mila euro. Le richieste complessive hanno raggiunto quota 124 mila euro, segno evidente della crescente domanda di sostegno da parte delle realtà associative del territorio.

Le candidature sono giunte sia dall’Eporediese sia dall’Alto Canavese, spaziando in tutti gli ambiti previsti dal bando: iniziative a favore di persone con disabilità, progetti per il contrasto alla povertà economica e attività culturali rivolte ai giovani. Una fotografia ampia e variegata che, come sottolineano dalla Fondazione, testimonia una “forte e diffusa capacità ideativa e progettuale delle associazioni locali”.

Proprio la qualità dei progetti ha spinto il Consiglio di Amministrazione a un passo non scontato: aumentare le risorse disponibili fino a 32 mila euro, attingendo ai fondi di riserva. Una decisione che ha permesso di ampliare almeno in parte la platea dei beneficiari, pur senza riuscire a soddisfare tutte le richieste.

La selezione, infatti, non è stata semplice. Il CdA ha dovuto applicare criteri particolarmente rigorosi per valutare coerenza, innovatività e impatto sociale delle proposte. Al termine dell’analisi sono stati individuati sette progetti ritenuti prioritari, cui andrà la quota più consistente dei finanziamenti, pari a 28 mila euro complessivi. A beneficiarne saranno le associazioni Sillaba, Bellavista Viva, Pandorama, Controspazio, Mastropietro, Con Altri Occhi e AIAS.

Foto archviio

Foto archivio

Accanto a queste, la Fondazione ha scelto di sostenere – seppur con contributi più contenuti – anche i progetti presentati da AVULSS, Casa delle Donne, Se.Mi e Oglianico 360. Un modo per riconoscere comunque il valore delle attività proposte e incoraggiare il lavoro di associazioni radicate nel territorio.

Resta però un dato di fondo: con risorse più ampie, diversi altri progetti avrebbero potuto ricevere un finanziamento. Un limite strutturale che la Fondazione non nasconde, ma che non intacca la volontà di continuare a investire sulla coesione sociale canavesana. Con questa edizione del bando, la Fondazione ribadisce infatti il suo impegno nel sostenere iniziative che migliorano la qualità della vita delle fasce più fragili della comunità, confermandosi uno dei punti di riferimento per il non profit locale.

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La Fondazione di Comunità del Canavese, nata nel 2015 per rafforzare il welfare locale e promuovere la cultura del dono, è oggi una realtà filantropica matura e riconosciuta, capace di trasformare la solidarietà diffusa del territorio in progetti concreti a sostegno delle fasce più fragili della popolazione. A guidarla è il presidente Augusto Vino, confermato alla guida dell’ente e figura centrale nel percorso di consolidamento della Fondazione.

Accanto al presidente opera il nuovo Consiglio di Amministrazione 2025-2028, espressione delle molte anime del territorio. Ne fanno parte Costanza Conta Canova, Raffaella Enrico e Marzia Giulia Niccoli, elette dall’Assemblea dei soci; Sergio D’Arrigo, indicato dall’Ordine dei Notai; lo stesso Augusto Vino, designato dalla Cooperativa AEG; Giuliana Vivo, nominata dal Comune di Ivrea; e Alberto Zambolin, in rappresentanza di Confindustria Canavese. A vigilare sulla correttezza amministrativa è Manuel Mantovani, confermato come organo di controllo. Una governance plurale, che mette insieme professionalità, sensibilità sociali e presenze istituzionali diverse, con l’obiettivo comune di far crescere il capitale sociale del Canavese.

In questi anni la Fondazione ha sostenuto iniziative dedicate alla disabilità, al contrasto della povertà economica, alle politiche giovanili e ai progetti culturali diffusi sul territorio, diventando un catalizzatore di energie e competenze. Il bando “Diamo una mano al Canavese”, giunto alla sua settima edizione, è una delle espressioni più significative di questo impegno: una piattaforma che permette di far emergere idee innovative, intercettare nuovi bisogni e dare spazio alla progettualità di associazioni spesso piccole ma radicate nella comunità.

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