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Giustizia è fatta: Ceratti torna in campo. "E' stato un complotto della sinistra!"

Squalifica dimezzata, post trionfale su Facebook e accuse di complotto: il caso Ceratti tra calcio amatoriale, ricorsi e aneddoti da terzo tempo

Giustizia è fatta: Ceratti torna in campo. "E' stato un complotto della sinistra!"

Vincenzo Ceratti

La giustizia, almeno quella sportiva, arriva sempre. A volte in ritardo, a volte inciampando come un terzino stanco, ma arriva. E quando arriva, qualcuno esulta. Nel caso di Vincenzo Ceratti, classe 1967, ex Generale del Carnevale, neo segretario cittadino di Noi Moderati, l’esultanza prende la forma di un post su Facebook che è tutto un programma: “Giustizia è fatta! Ricorso vinto! Cari bigotti, ben pensanti e avversari politici che avete montato la panna sui giornali e buttato fango sulla mia persona… siete serviti! Adesso aspetto le scuse…”.

Già, perché secondo il giudice sportivo la maxi-squalifica inflitta dopo la celebre – e ormai mitologica – partita tra Grso (Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti) e Vistrorio era da rivedere. E infatti è stata rivista: da sei mesi a due mesi, con tanto di motivazione ufficiale che recita testualmente come la condotta sia stata sì “antisportiva”, ma senza aver arrecato alcun danno o aggressione ai giocatori avversari. Tradotto dallo “sportivese”: tutto nella norma. E, infatti, la squalifica terminerà il 2 febbraio 2025, esattamente quando ricomincia il campionato “amatoriale”. In pratica? Una squalifica che non squalifica nessuno.

Un colpo di scena che arriva a pochi giorni di distanza da una partita disputata a Bairo  tra il Grso (Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti) e il Vistrorio con il dito indice puntato su un giocatore del Vistrorio che “mette a terra” l’avversario del Grso. 

L’arbitro vede uno “sputo” e alza il cartello “rosso”. Nel referto ci mette del suo: squalifica fino al 31 maggio 2026, giusto il tempo per riflettere.

 

Pena dimezzata anche per l’allenatore Francesco Ferro che inveisce contro l’arbitro. Gli è stato imposto un corso per arbitri.  Insomma, se tanto ci dà tanto, farà carriera. Per la cronaca – quella sportiva – la partita era poi finita 3-2 per il Vistrorio. Ma nei campionati amatoriali, come si sa, il risultato, vale quanto un rigore al novantesimo di un’amichevole estiva: cioè niente.  Il resto è pura sopravvivenza.

E ora? Ora il ricorso è stato vinto, la squalifica è stata ridotta e Ceratti festeggia come se fosse appena stato assolto dal tribunale dell’Aja. A febbraio tornerà in campo, pronto – dice lui – a dimostrare che il suo impegno sarà “serio, appassionato e responsabile”. Ai suoi detrattori dedica un post al vetriolo: “Siete serviti! Ora aspetto le scuse…”. 

E quando parla dei suoi detrattori un’idea se l’è fatta… convinto com’è stato in questi giorni di un “complotto della sinistra”, ben orchestrato e arrivato con sorprendente puntualità due minuti dopo l’annuncio della sua nomina a segretario cittadino di Noi Moderati. A riprova mostra a tutti una lunga serie di messaggi WhatsApp rimbalzati sui telefoni di alcuni suoi amici, tutti con la stessa storia, tutti arrivati nello stesso momento. “Troppa sincronia per essere caso”, è il suo ragionamento.

Tant'è! La vicenda, al netto delle tensioni, si chiude con un messaggio semplice: il calcio amatoriale resta un mondo dove succede un po’ di tutto, ma dove – alla fine – le cose ritrovano sempre il loro equilibrio. Anche quando, nel mezzo, volano cartellini, ricorsi e presunti complotti su WhatsApp.

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