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06 Dicembre 2025 - 10:14
Salesiani revocano il teatro per l’evento su democrazia e guerra: conferenza con D’Orsi e Barbero annullata dopo le polemiche
L’Oratorio Salesiano San Francesco di Sales di Torino ha deciso di revocare l’utilizzo del Teatro Grande Valdocco per la conferenza “Democrazia in tempo di guerra”, inizialmente prevista per il 9 dicembre e organizzata dal Circolo Arci La Poderosa. L’evento avrebbe visto sul palco, tra gli altri, il professor Angelo D’Orsi e lo storico Alessandro Barbero, ed era già stato annunciato al pubblico. La scelta di interrompere la collaborazione è stata confermata ieri con una nota ufficiale dell’istituto salesiano, dopo ore di polemiche e interrogativi.
Secondo quanto comunicato, la decisione non nasce da una valutazione politica o tematica dell’iniziativa, né dal contenuto delle relazioni previste. Gli organizzatori, infatti, avevano impostato la conferenza come un momento di riflessione aperta e pubblica sulle tensioni internazionali, sulle trasformazioni democratiche e sul rapporto tra società civile e conflitti. Un tema che, anche alla luce dell’attualità globale, aveva subito attirato l’attenzione di centinaia di interessati.

Alessandro Barbero
La nota dei Salesiani chiarisce invece un altro fronte, quello gestionale e identitario: «Alla luce dell’identità del Teatro e dei criteri con cui vengono accolte le iniziative culturali, è stato ritenuto opportuno non procedere con lo svolgimento dell’evento». È una formulazione che riguarda l’utilizzo degli spazi più che il contenuto dell’incontro. L’istituto specifica che la revoca «non esprime alcuna valutazione sui temi o sulle opinioni collegate all’iniziativa, ma riguarda esclusivamente l’utilizzo degli spazi in relazione alla loro missione educativa e comunitaria», che richiede «modalità organizzative e comunicative coerenti con la vita e la finalità degli ambienti salesiani».
Dietro le parole ufficiali emerge una preoccupazione interna: mantenere un equilibrio tra apertura al territorio e tutela del profilo educativo dell’oratorio, evitando che il teatro diventi, anche solo indirettamente, terreno di scontro politico o ideologico. Una linea che gli ambienti salesiani rivendicano da anni e che, in questo caso, ha prevalso sulla possibilità di ospitare un dibattito pubblico di alto profilo.
La scelta, tuttavia, riapre una questione più ampia che da tempo attraversa Torino: la difficoltà crescente di trovare spazi neutri per momenti di confronto culturale su temi sensibili, soprattutto quando coinvolgono relatori noti o interpretabili come “divisivi”. In assenza di sedi disponibili, spesso la discussione pubblica rischia di essere compressa o spostata in contesti meno accessibili.
Ora la palla passa agli organizzatori, che dovranno individuare una nuova sede per la conferenza. Il Circolo La Poderosa ha confermato l’intenzione di tenere comunque l’iniziativa, sottolineando in queste ore la necessità di non ridurre gli spazi di dibattito, soprattutto su argomenti che riguardano il funzionamento stesso della democrazia in momenti di conflitto internazionale.
Il caso Valdocco si inserisce così nel più grande dibattito sulla libertà culturale, sulla gestione degli spazi sociali e sull’equilibrio, sempre difficile, tra pluralismo e responsabilità istituzionale. Una discussione che, al di là della data del 9 dicembre, continuerà a interrogare Torino e le sue comunità educative.

Angelo D'Orsi
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