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05 Dicembre 2025 - 22:55
Bacino di laminazione a Montanaro, un bel dilemma per il sindaco Careri
Ma per il progetto di bacino di laminazione del rio Fossasso non sono già stati spesi abbastanza soldi pubblici, nel corso dei dieci anni (2014-2024) del mandato del sindaco ingegner Giovanni Ponchia?
Parlo almeno del costo degli studi che durante quei dieci anni il Comune di Montanaro ha affidato, e pagato, a dei professionisti, per lo più geologi, per sostenere l’obiettivo del bacino. Senza contare l’impegno decennale degli uffici comunali, i cui membri sono anch’essi pagati con soldi pubblici.
Un obiettivo – il bacino di laminazione – che, per ora, nonostante l’impegno profuso dall’ex sindaco, in dieci anni non è stato raggiunto: infatti il progetto è ancora all’esame dell’ente autorizzatore, che è la Regione.
Anzi, non è stato raggiunto né l’obiettivo del quarto lotto dello scolmatore, che fin dal 2010 la Regione era disposta a finanziare e per il quale conservava a disposizione una prima tranche di 700.000 euro, né quello del bacino di laminazione di Ponchia. Dopo dieci anni di sindacatura Ponchia a Montanaro non c’è ancora né l’uno né l’altro: né il quarto lotto dello scolmatore né il bacino di laminazione.
Dunque, il Comune nei dieci anni 2014 – 2024 non ha già speso abbastanza soldi per realizzare, senza risultati, il bacino di laminazione? È la domanda che “sorge spontanea” leggendo la recente richiesta che l’ex sindaco e il collega consigliere professor Claudio Schifanella hanno rivolto al sindaco Antonino Careri.
Essi chiedono al sindaco di convocare urgentemente la Commissione speciale comunale per il “Progetto di bacino di laminazione multiscopo a monte dei campi sportivi”.
Perché questa richiesta? Perché Ponchia e il collega consigliere vogliono che una parte (“stralcio”) del finanziamento destinato, da 15 anni, dalla Regione al quarto lotto dello scolmatore venga “spostata” sul bacino di laminazione, per migliorarne il funzionamento. Ponchia e Schifanella non scrivono a quanto ammonta il finanziamento tenuto in caldo dalla Regione per il quarto lotto, ma supponiamo che si tratti appunto dei 700.000 disponibili fin dal 2010.
Ora, è ragionevole questa richiesta? Un giorno il Comune di Montanaro, qualora il progetto del bacino di laminazione venisse respinto, o anche solo se i tempi dell’approvazione si protraessero troppo a lungo, potrebbe tornare sui propri passi e recuperare il progetto del quarto lotto dello scolmatore. Perché mai il Comune dovrebbe privarsi di questa possibilità? Perché spendere 700.000 euro, o una parte, per un progetto ancora in alto mare, anziché tenerli di riserva nel caso in cui si rivelasse impossibile la creazione del bacino di laminazione? Sarebbe saggia la decisione di amministratori comunali che si precludono una carta di riserva?
È possibile che il bacino di laminazione alla fine venga approvato. Ma i tempi si stanno allungando: l’ipotesi, formulata di recente, secondo la quale nella zona destinata allo scolmatore vi sarebbero (“presunte”) discariche abusive, ha richiesto l’intervento di ARPA. Ma ARPA non risolverà il problema in due giorni. Le ci vorrà tempo per scavare, fare sondaggi, far esaminare i prelievi, e capire se veramente queste discariche ci sono e se costituiscono ancora un pericolo. E, sulla base delle indagini di ARPA, la Regione potrebbe chiedere al Comune ulteriori integrazioni e modifiche al progetto. I tempi di approvazione si dilaterebbero. Allora che senso ha precipitarsi a chiedere soldi alla Regione per il “miglioramento” del bacino, cioè di un’opera che non si sa nemmeno se verrà realizzata? Non sarebbe un impiego poco accorto di soldi pubblici?
Ovviamente, questa decisione dovrebbe prenderla l’amministrazione Careri… Dovrebbe prenderla una amministrazione che NON ha progettato il bacino, che invece è stato promosso da Ponchia. Dopo dieci anni di tentativi infruttuosi, ora l’ex sindaco scarica la responsabilità su Careri…
A proposito di decisioni difficili e di potenziali insidie per Careri, per la sua giunta e per la sua maggioranza, nella recente richiesta di integrazioni pervenuta all’inizio di novembre dalla Regione, compare proprio una frase insidiosa. Dato che il Comune (o meglio la precedente amministrazione Ponchia) ha fatto la scelta di utilizzare lo strumento del project financing pubblico-privato, la Regione ribadisce che non le è possibile erogare il contributo ministeriale.
A meno che…. A meno che Careri “formalizzi tale scelta in un atto amministrativo che dovrà essere trasmesso all’ufficio del Commissario straordinario” a mezzo pec… Tradotto: il sindaco Careri ci metta la faccia, si assuma la responsabilità, porti in consiglio una delibera con la quale dichiara di voler rinunciare al contributo previsto per il quarto lotto, e con la quale chiede di devolverlo al bacino di laminazione. E faccia approvare la delibera. Firmata, timbrata e mandata via pec a Regione e Commissario governativo… A futura memoria. Nero su bianco. Il sindaco Careri vorrà prendersi una tale responsabilità? Se vorrà prendersela, tanti auguri al sindaco … Tanto la firma principale è la sua, non di Ponchia.
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