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Ristori per i negozi penalizzati dal cantiere della metro: aperto oggi il portale regionale, disponibili 400mila euro

La Regione avvia gli indennizzi per le attività di Collegno e Cascine Vica lungo corso Francia, ma l’intervento resta limitato rispetto all’impatto reale sui commercianti

Ristori per i negozi penalizzati dal cantiere della metro: aperto oggi il portale regionale, disponibili 400mila euro

Ristori per i negozi penalizzati dal cantiere della metro: aperto oggi il portale regionale, disponibili 400mila euro

Il cantiere del prolungamento della metropolitana Torino–Rivoli ha cambiato il volto di corso Francia da Collegno a Cascine Vica, rallentando traffici, complicando accessi e riducendo la visibilità di decine di attività che da mesi lavorano in condizioni oggettivamente difficili. Da oggi la Regione Piemonte apre il portale gestito da Finpiemonte per richiedere i ristori, una misura annunciata da tempo e attesa dai commercianti dell’area più esposta ai disagi dei lavori. La dotazione complessiva è di 400mila euro, una cifra che intende offrire un sostegno immediato ma che, alla prova dei numeri, difficilmente potrà compensare l’impatto economico registrato da molte realtà della zona.

L’intervento regionale prevede contributi una tantum destinati a micro e piccole imprese affacciate direttamente su corso Francia o collocate nelle vie limitrofe comprese tra il civico 107 di Collegno e il civico 196 di Rivoli, il tratto più coinvolto dalla cantierizzazione. Le attività con sede fissa potranno accedere a un’indennità di 1.500 euro, mentre gli operatori del mercato avranno diritto a 500 euro. L’erogazione avverrà in un’unica soluzione, previa verifica dei requisiti. Il portale resterà aperto fino a fine anno, con procedura a sportello e priorità cronologica. Questo è il link: https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande.

La giustificazione politica della misura arriva dai vertici regionali. Il presidente Alberto Cirio, l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano e l’assessore al Commercio Paolo Bongioanni parlano di “un segnale concreto” per chi, lungo l’asse di corso Francia, “alza la serranda in condizioni difficili”. I tre amministratori rivendicano un approccio già sperimentato nelle aree colpite dalla chiusura del Tunnel di Tenda, richiamando la necessità di “ascoltare le sollecitazioni del territorio” e sostenere il commercio di vicinato in una fase segnata da costi crescenti, concorrenza serrata e una mobilità alterata dai lavori.

Al di là delle dichiarazioni, la questione resta sostanziale: 400mila euro distribuiti su decine di attività equivalgono a un intervento di natura più simbolica che compensativa. L’area interessata comprende negozi, bar, artigiani e operatori ambulanti che da mesi denunciano cali di fatturato, accessi ridotti, stalli sottratti, cantieri aperti sotto le vetrine e una viabilità modificata di continuo. Per molti esercenti, il contributo non coprirà più di una frazione dei costi sostenuti, tra affitti, utenze, personale e spese ordinarie. È il limite strutturale degli indennizzi a forfait: rapidi da erogare, ma scollegati dal danno reale.

Il contesto urbano aggiunge un ulteriore livello di complessità. Il tratto tra Collegno e Cascine Vica è uno dei corridoi commerciali più densi dell’hinterland torinese, oggi attraversato da lavori profondi che stanno ridisegnando in maniera permanente la viabilità e gli spazi pubblici. La costruzione della metro porterà benefici nel lungo periodo, ma il presente resta segnato da un equilibrio fragile: traffico deviato, parcheggi ridotti, rumore, polvere, barriere fisiche e un flusso pedonale molto diverso da quello che sosteneva la quotidianità economica del quartiere.

Il nodo vero, dunque, riguarda il rapporto tra opere pubbliche e compensazioni economiche. In assenza di un sistema strutturato di ristori commisurati ai mancati incassi, iniziative come quella regionale offrono un sollievo parziale, utile a ribadire un’attenzione politica ma insufficiente a colmare le perdite. Lo stesso importo dei contributi — 1.500 e 500 euro — evidenzia una volontà di sostegno, non una reale ricostruzione del danno.

Per ora la risposta istituzionale è questa: un fondo circoscritto, una finestra temporale definita, criteri di accesso chiari e un riconoscimento del disagio vissuto dalle attività di corso Francia. Il test arriverà nei prossimi mesi, quando sarà possibile capire quanti operatori richiederanno il ristoro, quante domande verranno accolte e quale sarà l’effettiva copertura della misura. Intanto il cantiere prosegue e il tessuto commerciale continua a convivere con una trasformazione urbana che, nel lungo periodo, dovrebbe portare benefici ma che, nel presente, impone resistenza e adattamento quotidiano.

I codici Ateco ammessi, i criteri di selezione e i limiti del contributo sono stati definiti in coerenza con la normativa europea in materia di aiuti “de minimis” e approvati formalmente con la delibera regionale n. 4117/XII del 13 novembre 2025.

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