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Mathi spende 450mila euro per il campo Bosso e scoppia la bufera: accuse sulle priorità, dubbi sul prezzo e ombra di Ahlstrom sullo sfondo

L’acquisto dell’impianto divide il Consiglio: opposizioni contro la strategia del Comune, mentre la cartiera concede uno sconto giudicato troppo modesto

Mathi spende 450mila

Mathi spende 450mila euro per il campo Bosso e scoppia la bufera: accuse sulle priorità, dubbi sul prezzo e ombra di Ahlstrom sullo sfondo

L’approvazione è arrivata, ma il dibattito resta aperto. A Mathi il Consiglio comunale del 26 novembre ha dato il via libera all’acquisto del campo sportivo “Giacomo Bosso”, un’operazione dal valore complessivo di 450mila euro che trasforma un impianto finora utilizzato tramite comodato gratuito in un bene di proprietà del Comune. Una scelta definita strategica dall’Amministrazione, ma contestata duramente dalla minoranza, che ha sollevato questioni economiche, urbanistiche e di priorità politica.

Il terreno di via Commendator Selva apparteneva alla cartiera Ahlstrom, che nel tempo aveva concesso gratuitamente l’area al Comune per l’attività sportiva. L’acquisto prevede anche la cessione alla cartiera di una porzione dell’ex bocciofila, non più utilizzata, con una valutazione complessiva fissata dall’Agenzia delle Entrate: 338mila euro per il campo e le sue infrastrutture, 76.500 euro per l’area a parcheggio. Nel corso della trattativa, Ahlstrom ha applicato una riduzione di circa 75mila euro sul prezzo finale.

L’Amministrazione sostiene che diventare proprietari dell’impianto garantisca l’accesso a finanziamenti pubblici finora preclusi. L’obiettivo dichiarato è intervenire sulla struttura con lavori che includono l’impianto di illuminazione, la revisione dell’apparato elettrico e una progressiva riqualificazione dell’area. L’adesione al bando dell’Istituto per il Credito Sportivo dovrebbe coprire parte dell’investimento e ampliare le possibilità di sviluppo.

Le opposizioni non condividono la scelta. Il gruppo “Nuove Idee in Comune” contesta la mancanza di una valutazione comparativa su altre ipotesi, come la possibilità di uno scambio di terreni con la cartiera in cambio della realizzazione diretta delle opere di illuminazione. Il nodo centrale, per la minoranza, riguarda la definizione delle priorità. Secondo i consiglieri critici, l’Amministrazione avrebbe dato precedenza al campo sportivo trascurando progetti più complessi e già in parte avviati, come il rifacimento della palestra comunale, accompagnato da un progetto preliminare, oppure la riqualificazione dell’area scolastica compresa tra via Capitano Gatti e via Varetto, individuata come spazio ideale per impianti sportivi facilmente accessibili a tutta la cittadinanza.

Il sindaco ritiene invece che il costo per la ristrutturazione della palestra, stimato in oltre 3 milioni di euro, sia attualmente insostenibile per un Comune delle dimensioni di Mathi, soprattutto in assenza di canali certi di cofinanziamento. Il rischio, secondo l’Amministrazione, sarebbe quello di bloccare risorse su un’opera difficilmente realizzabile nel medio periodo, rinunciando a un intervento immediatamente praticabile come quello del campo sportivo.

Favorevole all’acquisto anche il gruppo civico “Mathi, una svolta per il Domani”, pur con riserve economiche e politiche. La convinzione è che un comune debba poter disporre di un impianto sportivo di proprietà per accedere ai contributi regionali e statali. Rimane però la critica al prezzo, giudicato elevato rispetto alle possibilità della cartiera. Il tema del rapporto tra Mathi e Ahlstrom ritorna con forza nel dibattito: c’è chi ritiene che un investimento maggiore da parte della multinazionale sarebbe stato un segnale di attenzione verso un territorio che da decenni ospita lo stabilimento e ne subisce gli impatti urbanistici e ambientali.

La discussione ha riportato in superficie una frattura politica che non riguarda soltanto la gestione del patrimonio, ma anche la visione complessiva dello sviluppo locale. Il campo sportivo viene considerato dall’Amministrazione un tassello necessario per dare a Mathi un polo sportivo strutturato, mentre le opposizioni vedono nell’operazione un investimento che rischia di sottrarre risorse ad aree giudicate più strategiche, come il complesso scolastico, la palestra e gli spazi pubblici centralizzati.

Al di là della polemica, l’operazione è ora formalmente avviata. Il preliminare è stato firmato, la domanda al Credito Sportivo verrà presentata e la trattativa con Ahlstrom si è chiusa con uno sconto che però non ha convinto tutti. La sfida, nei prossimi mesi, sarà trasformare l’acquisto in un progetto concreto, capace di dimostrare che la scelta compiuta non sia solo politicamente sostenibile, ma anche utile alla comunità.

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