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Pininfarina, Morselli annuncia l’arrivo del nuovo amministratore delegato: “Sarà nominato a breve, ma senza fretta"

Dopo l’uscita di Silvio Angori, il gruppo si prepara a una nuova fase: equilibrio interno, rapporto con Mahindra e identità storica al centro del futuro

Pininfarina, Morselli annuncia l’arrivo

Pininfarina, Morselli annuncia l’arrivo del nuovo amministratore delegato: “Sarà nominato a breve, ma senza fretta"

Il passaggio di testimone ai vertici di Pininfarina si farà, e non tarderà molto. Ma sarà un percorso calibrato, senza accelerazioni forzate. A confermarlo è la presidente Lucia Morselli, che, a margine della presentazione del documentario Storia di una leggenda. Pininfarina al Cinema Massimo di Torino, ha spiegato che la nomina del nuovo amministratore delegato avverrà “in tempi brevi”, pur non essendo “una questione sotto pressione”.

Il messaggio è chiaro: la storica azienda torinese, oggi parte del gruppo indiano Mahindra, sta gestendo la transizione con prudenza, forte di un management interno considerato solido e preparato. “In azienda ci sono grandi manager”, ha detto Morselli, sottolineando come il periodo di interregno non rappresenti un fattore di rischio, ma un’occasione per strutturare una scelta ponderata.

La successione arriva dopo la fine del lungo mandato di Silvio Angori, che ha lasciato la guida di Pininfarina a ottobre, dopo 19 anni ai vertici. Una decisione maturata per “divergenze sul perseguimento delle strategie aziendali già definite”, secondo la nota ufficiale dell’azienda. Un’uscita improvvisa che ha suscitato attenzione anche alla luce delle indiscrezioni su tensioni interne con il gruppo Mahindra, proprietario della società dal 2015.

Morselli, nel suo intervento, ha invece voluto ribadire la natura collaborativa del rapporto con il colosso indiano: “Pininfarina fa parte di un gruppo molto forte, internazionale. Mahindra non ingerisce, supporta”. Una precisazione significativa, che arriva in un momento in cui il mercato osserva con attenzione il futuro strategico di una delle firme più iconiche del design automobilistico mondiale.

Il documentario presentato al Cinema Massimo — firmato da Marina Loi e Flavia Triggian e in onda il 9 dicembre su Rai 3 — ha offerto l’occasione per riflettere non solo sulla storia del marchio, nato nel 1930, ma anche sulla sua identità contemporanea. Pininfarina, che ha attraversato epoche e rivoluzioni tecnologiche, oggi si trova a operare in un contesto globale in rapida evoluzione, nel quale design, mobilità elettrica, sostenibilità e integrazione industriale giocano un ruolo determinante.

L’uscita di Angori, voce autorevole del brand per quasi due decenni, apre dunque una fase nuova. Il prossimo amministratore delegato dovrà muoversi lungo un equilibrio complesso: consolidare la tradizione, rispondere alle esigenze industriali del gruppo Mahindra, rafforzare la presenza internazionale e affrontare le trasformazioni del mercato automotive.

Il fatto che non ci sia “fretta”, come indicato da Morselli, non significa assenza di direzione, ma volontà di individuare un profilo capace di guidare la società nei suoi progetti più ambiziosi. Negli ultimi anni Pininfarina ha rafforzato la propria attività nel design applicato a mobilità sostenibile, architettura, nautica, industrial design e innovazione tecnologica. La nuova leadership sarà chiamata a garantire continuità e, allo stesso tempo, ad aprire nuovi orizzonti.

Il gruppo Mahindra, dal canto suo, considera la società torinese un asset strategico, soprattutto per la divisione automotive. Le indiscrezioni sulle tensioni con Angori non hanno scalfito l’immagine di collaborazione che il gruppo vuole trasmettere, anche alla luce delle opportunità derivanti dal mercato globale della mobilità elettrica e di lusso.

Il documentario presentato a Torino ha mostrato una Pininfarina orgogliosa del proprio passato, ma consapevole che il futuro richiede visione, competenze e leadership forti. Ed è proprio su questo che Morselli insiste: la scelta dell’amministratore delegato sarà rapida ma mirata, calibrata per accompagnare il marchio in una fase che può diventare cruciale per la sua identità e per il suo posizionamento internazionale.

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