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04 Dicembre 2025 - 21:36
Tutela delle persone fragili, il Piemonte vara la nuova legge sui tutori volontari (foto di repertorio)
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi all’unanimità la nuova legge dedicata alla promozione del ruolo dei tutori volontari e degli amministratori di sostegno, un provvedimento che punta a rendere più efficace, trasparente e partecipato il sistema di tutela delle persone fragili. Il testo – dal titolo “Disposizioni per la promozione dell’esercizio, a titolo volontario, degli istituti giuridici di tutore di persone interdette e di amministratore di sostegno” – nasce con un obiettivo preciso: evitare conflitti di interesse e favorire l’ingresso di cittadini volontari in un ambito che spesso ricade su professionisti o enti pubblici sovraccarichi di incarichi.
La norma istituisce un modello regionale più coordinato, fondato su un ruolo più forte della partecipazione civica, in linea con la legislazione nazionale e con la legge regionale 1/2004 sui servizi sociali. Tra le principali novità c’è l’introduzione di percorsi formativi obbligatori, realizzati anche con il supporto dei Centri di servizio per il volontariato, condizione indispensabile per essere inseriti negli elenchi degli Uffici provinciali di pubblica tutela.
La legge stabilisce inoltre un limite chiaro: ogni tutore volontario potrà avere al massimo due incarichi contemporaneamente, per garantire un rapporto diretto, continuativo e realmente personalizzato con ciascun beneficiario. Un vincolo che punta a superare situazioni in cui singoli professionisti gestivano un numero elevato di casi, con il rischio di non riuscire a seguire adeguatamente ogni persona.
Per Silvio Magliano (Lista Cirio), primo firmatario, il provvedimento «rappresenta un’opportunità in più per i cittadini che scelgono di prendersi cura delle persone fragili, offrendo un percorso autentico di volontariato e responsabilità». Secondo Magliano, la figura del tutore volontario è una risorsa che integra i servizi, senza sostituirli, e contribuisce a dare supporto concreto a chi non può compiere scelte autonome.
Anche la relatrice di minoranza, Gianna Pentenero (Pd), ha espresso un sostegno convinto: «Questa legge risponde a una società in cui solitudine e fragilità crescono. Servono strumenti adeguati e percorsi formativi seri per sostenere chi sceglie un ruolo così complesso». Pentenero ha sottolineato come una struttura più organica, affiancata dal terzo settore, possa migliorare la presa in carico delle persone vulnerabili.
Durante il dibattito, Alberto Unia (M5s) ha ricordato il percorso condiviso in Commissione, mentre Alice Ravinale (Avs) ha evidenziato come «l’introduzione di figure volontarie con un numero limitato di casi possa alleggerire un onere che oggi grava su professionisti sovraccarichi». Per Ravinale, si tratta di una risposta concreta a un bisogno che cresce soprattutto tra gli anziani.
Per Annalisa Beccaria (Fi), la legge è «una proposta etica che, nelle mani giuste, diventa una scelta di grande valore». La consigliera ha ringraziato proponente e relatori, sostenendo che il provvedimento potenzi un ruolo che troppo spesso ricade sui sindaci, soprattutto nei piccoli comuni.
Daniela Cameroni (Fdi) ha ribadito il valore della misura: «Rafforziamo la tutela delle persone fragili rendendo il sistema più chiaro e vicino a chi ha davvero bisogno. Introduciamo formazione mirata e garantiamo ai giudici nominativi preparati e disponibili». Infine, Elena Rocchi (Lista Cirio) ha sottolineato l’importanza della legge per i territori più piccoli, dove gli amministratori locali si trovano spesso a svolgere personalmente funzioni di tutela con un carico rilevante.
Con l’approvazione unanime, la Regione apre dunque la strada a un sistema più moderno, regolato e orientato a una tutela realmente efficace. L’obiettivo dichiarato è restituire alle persone fragili un sostegno più competente, umano e continuativo, rafforzando la rete territoriale e valorizzando il contributo dei cittadini.
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