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UniTo e Regione lanciano “l’anno zero”: svolta per la sanità piemontese

Tavolo permanente, programmazione congiunta e focus su formazione, ricerca e capitale umano: obiettivo rafforzare l’intero sistema sanitario regionale

UniTo e Regione lanciano “l’anno zero”

UniTo e Regione lanciano “l’anno zero”: svolta per la sanità piemontese (foto di repertorio)

Un incontro definito da tutti “storico” ha segnato oggi l’avvio di una fase completamente nuova nei rapporti tra Università di Torino e Regione Piemonte. Nel rettorato dell’ateneo si sono riuniti la rettrice Cristina Prandi, la vicerettrice per l’Area Medica Paola Cassoni, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e il direttore generale della Città della Salute Livio Tranchida, per affrontare i dossier più delicati che riguardano il futuro della sanità piemontese.

Il confronto si è concentrato in particolare sulla nascita della nuova Azienda ospedaliera Sant’Anna – Regina Margherita, risultato dello scorporo dei due presidi. La riconfigurazione della struttura – spiega UniTo – sarà definita passo dopo passo attraverso un percorso condiviso fra Università e Regione, che hanno concordato l’istituzione di un metodo di lavoro stabile, fondato su un tavolo permanente e su un cronoprogramma condiviso. In questo quadro, torna centrale anche la Commissione Paritetica, che avrà il compito di coordinare le fasi operative.

Secondo l’ateneo, la collaborazione strutturata con la Regione è un elemento essenziale per rinnovare il sistema sanitario, rafforzare la ricerca traslazionale e garantire percorsi assistenziali più efficaci e omogenei. Il confronto ha segnato quello che i partecipanti hanno definito unanimemente l’“anno zero” nei rapporti tra le due istituzioni: una nuova stagione fatta di dialogo costante, maggiore integrazione e co-responsabilità nel rilancio del sistema sanitario piemontese.

Durante la riunione è emersa una forte convergenza sulla necessità di una programmazione congiunta tra assistenza, formazione e ricerca, in linea con gli indirizzi del nuovo Piano socio-sanitario regionale e con le priorità strategiche di Università e Regione. Si è discusso a lungo del rafforzamento del capitale umano, della riforma dei percorsi formativi e della necessità di superare quella frammentazione decisionale che negli ultimi anni ha rallentato processi cruciali per la qualità dei servizi.

L’obiettivo condiviso è costruire un sistema sanitario più moderno, capace non solo di trattenere i professionisti formati in Piemonte, ma anche di attrarre nuove competenze grazie a una maggiore integrazione tra strutture, didattica e ricerca.

UniTo conclude ribadendo che Regione e Università intendono proseguire insieme questo percorso: l’impegno comune è restituire ai cittadini piemontesi una sanità più forte, innovativa e allineata alle trasformazioni in corso in Italia e in Europa.

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