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Riapre la Torino-Ceres: settembre 2026 diventa la data chiave per tutta la linea

Ultimi interventi su binari, stazioni e sistemi di sicurezza prima del ritorno del treno a Ceres

Torino-Ceres, dopo due anni e mezzo di attesa un collegamento a metà

Torino-Ceres, dopo due anni e mezzo di attesa un collegamento a metà (foto: la stazione di Pessinetto)

La Torino-Ceres si prepara al suo passaggio più delicato, quello che dovrebbe traghettarla definitivamente fuori da un limbo durato anni e restituire ai pendolari una linea moderna, affidabile, finalmente completa. Sarà settembre 2026 il mese in cui, dopo un decennio di annunci, rinvii, parziali riaperture e cantieri infiniti, l’intero collegamento tra Torino e l’alta valle di Lanzo tornerà operativo in entrambe le direzioni. Questa volta, garantisce la Regione Piemonte, non si tratta di un auspicio: «Una data certa, non una promessa», ha scandito l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, commentando la riunione tenutasi in mattinata con i vertici di Rfi, Trenitalia, Scr e i sindaci dei Comuni lungo la tratta.

L’annuncio arriva in un momento cruciale, mentre i lavori finanziati con oltre 80 milioni di euro di fondi Pnrr entrano nella fase più intensa. L’obiettivo è chiudere tutte le opere entro giugno 2026, rispettare i tempi imposti dal Recovery Fund e garantire quel margine tecnico – il cosiddetto tonnellaggio, indispensabile per testare la stabilità dell’infrastruttura – che porterà alla riapertura completa tre mesi dopo.

La parte più avanzata del cantiere è la tratta Germagnano-Ceres, dieci chilometri completamente rinnovati dal punto di vista dell’armamento ferroviario, con binari, massicciata e linee elettriche sottoposti a manutenzione straordinaria. Restano da completare l’installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno e l’adeguamento tecnologico delle stazioni, interventi già avviati e che, secondo la tabella condivisa tra gli enti, saranno ultimati nei prossimi mesi. È qui che la linea riprenderà a vivere per intero, riportando il treno nel tratto più montano e simbolico della storica ferrovia delle Valli di Lanzo.

Diverso, e più complesso, il discorso per la parte bassa della linea, da Torino Rebaudengo a Ciriè, dove sono previsti interventi definiti «fondamentali» per preparare la cosiddetta banalizzazione della linea, cioè la possibilità per i treni di circolare su entrambi i binari in entrambe le direzioni. Un salto tecnologico decisivo per migliorare frequenza e regolarità del servizio, ma che richiede cantieri invasivi, peraltro anch’essi finanziati dal Pnrr e quindi impossibili da rimandare.

Proprio qui, nel tratto più trafficato dell’intera Torino-Ceres, si concentreranno le interruzioni necessarie per completare le lavorazioni. Non sarà possibile – spiegano Regione, Trenitalia e Agenzia della Mobilità – concentrare gli interventi nei periodi di minor affluenza, come la scorsa estate. I tempi europei non lo consentono. Per ridurre l’impatto sui viaggiatori, si sta lavorando alla definizione degli orari dei servizi sostitutivi, destinati a coprire tutte le sospensioni del traffico ferroviario e che saranno pubblicati a breve.

Il calendario delle interruzioni, definito nei dettagli durante l’incontro, prevede una chiusura totale tra Torino Rebaudengo e Germagnano nella seconda metà di gennaio 2026, seguita, dal 4 al 22 febbraio, dalla sospensione del servizio tra Torino Aeroporto e Germagnano. Sono inoltre già in programma due weekend di stop completi, quelli del 10-11 gennaio e del 21-22 marzo 2026, replicando lo schema già sperimentato nel periodo autunnale tra settembre e novembre 2025. Sarà una fase complicata, inevitabile però per tenere insieme scadenze, cantieri e servizio.

A chiudere il quadro è lo stesso assessore Gabusi, che richiama i pendolari a una pazienza rinnovata: «Dopo tanti anni – ha concluso – finalmente la linea Torino-Ceres sarà aperta per tutta la tratta. Questo grazie a un investimento importante che ci ha visto, a gennaio 2024, riaprire il collegamento fino a Ciriè e ci vedrà, a settembre 2026, arrivare fino a Ceres. Chiediamo un ulteriore sforzo ai pendolari perché purtroppo i cantieri provocano qualche disagio. Tutto questo però servirà a rendere la linea Torino-Ceres più moderna, affidabile e veloce».

L’orizzonte, questa volta, sembra davvero definito: giugno 2026 per la fine dei lavori, settembre 2026 per il ritorno del treno fino a Ceres. Una promessa che pesa come un impegno, dopo anni in cui la Torino-Ceres è stata simbolo di attese, frustrazioni, rinvii. L’ultima parola spetterà ai cantieri, ma la Regione insiste: l’appuntamento, adesso, è scritto nero su bianco.

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