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Torino spinge sulla Città dell'Aerospazio: nuovi laboratori da 23 milioni e primi ricercatori nel 2026

Dall’edificio 37 alla Casa delle Pmi, il progetto entra nella fase operativa tra investimenti, demolizioni e alleanze industriali

Torino spinge sulla Città dell'Aerospazio: nuovi laboratori da 23 milioni e primi ricercatori nel 2026

Torino spinge sulla Città dell'Aerospazio: nuovi laboratori da 23 milioni e primi ricercatori nel 2026 (foto di repertorio)

La Città dell’Aerospazio di Torino esce dalla fase delle dichiarazioni e imbocca finalmente quella dei cantieri. È una delle direttrici strategiche più ambiziose del Piemonte contemporaneo, nata negli anni scorsi come alleanza tra Regione, Comune, Politecnico, Leonardo, Thales Alenia Space e Avio, con l’obiettivo di trasformare la vasta area tra corso Marche e corso Francia in un distretto capace di produrre ricerca, competenze, sviluppo industriale e occupazione qualificata. Oggi, all’Aerospace & Defense Meetings, il punto della situazione mostra un progetto che non solo resiste alle oscillazioni politiche, ma che accelera sulla costruzione fisica degli spazi destinati a ospitare laboratori e aziende della filiera.

Leonardo ha realizzato quattro nuovi laboratori dedicati all’innovazione di processo e di prodotto nel settore aeronautico. Un investimento di oltre 14 milioni di euro, parte di un pacchetto complessivo da 23 milioni, che rappresenta la prima parte tangibile del grande cantiere dell’aerospazio piemontese. I primi spazi saranno pronti a gennaio 2026 e ospiteranno 30 ricercatori, segnando l’avvio effettivo delle attività scientifiche e tecnologiche nella nuova area. La Casa delle Pmi, pensata come luogo di connessione tra grandi gruppi e imprese più piccole, procede in parallelo: è in corso la costituzione del fondo che dovrà ristrutturare l’edificio individuato, e Leonardo ha ceduto il diritto di superficie proprio per favorire la nascita di un ecosistema industriale più integrato.

La Città dell'Aerospazio diventa realtà | Regione Piemonte |  Piemonteinforma | Regione Piemonte

L’assessore regionale Andrea Tronzano rivendica la continuità amministrativa e la concretezza dei passaggi. Il progetto, ribadisce, “va avanti”. La sequenza temporale, almeno sulla carta, è definita. L’edificio 37, un blocco di oltre 10.000 metri quadrati, verrà demolito a febbraio, mentre la ricostruzione partirà ad aprile, con l’obiettivo di chiudere l’intero intervento entro il 2027. Al suo interno troveranno spazio i laboratori congiunti pubblico-privati che costituiscono uno dei cardini dell’identità del distretto. La Regione ha messo sul piatto 15 milioni, il Politecnico ha aggiunto risorse proprie e altri partner, pubblici e privati, stanno contribuendo in un mosaico che tiene insieme investimenti, prospettive industriali e volontà politica. In parallelo, il Distretto Aerospaziale avvierà uno studio dedicato alla Casa delle Imprese, l’edificio 27, mentre prosegue la ricerca di risorse e alleanze. Tronzano non si sbilancia sulle tempistiche, ma parla chiaramente di un progetto che può valere tra i 20 e i 50 milioni di euro e che ha attirato l’interesse di soggetti come Principia, che ha già deciso di investire valutandone il potenziale di redditività.

Sul fronte industriale, il quadro che emerge è quello di un’area in cui la presenza del settore aerospaziale non è una promessa ma una realtà. Lo sottolinea Giancarlo Mezzanatto, responsabile della Strategy & Innovation della Divisione Aeronautica di Leonardo, che ribadisce come l’azienda non intenda cedere le aree per usi estranei al progetto: “La Città dell’Aerospazio esiste già”, afferma, indicando un impegno che si traduce non solo in investimenti infrastrutturali ma anche in occupazione. In Piemonte, Leonardo conta 4.800 addetti, ai quali si aggiungono i 960 di Thales Alenia Space. Negli ultimi due anni sono stati assunti 800 laureati, un dato che testimonia la continua domanda di competenze tecniche e scientifiche avanzate.

Il disegno complessivo appare chiaro: non una semplice riqualificazione urbana, ma un progetto di trasformazione industriale su scala regionale, con ricadute che toccano ricerca, tecnologia, occupazione e filiere produttive. La collocazione strategica dell’area scelta, baricentrica rispetto ai principali stabilimenti e infrastrutture del comparto, è un altro elemento che spiega la determinazione degli attori coinvolti. La partita, naturalmente, non è chiusa: restano da definire la ristrutturazione dell’edificio 27, il consolidamento della Casa delle Pmi e il completamento dei laboratori congiunti. Tuttavia, l’apertura dei primi laboratori nel 2026 e l’avvio dei cantieri principali segnano una svolta che porta il progetto fuori dal perimetro delle promesse.

In attesa delle prossime scadenze, Torino e il Piemonte riaffermano così la loro vocazione aerospaziale, sostenendo una filiera che oggi vale, tra aziende e indotto, migliaia di posti di lavoro e una quota significativa della capacità tecnologica nazionale. La scommessa è che la Città dell’Aerospazio diventi, nei prossimi anni, non solo un simbolo della continuità industriale del territorio, ma anche uno dei motori della sua innovazione.

A Torino al via i lavori per la "Città dell'Aerospazio" - Il Sole 24 ORE

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