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03 Dicembre 2025 - 09:36
Perturbazione atlantica in arrivo sul Piemonte: piogge diffuse, neve in calo di quota e primi disagi attesi tra Cuneese, Torinese e Ossola
La nuova perturbazione atlantica attesa nelle prossime ore sul Piemonte segna l’avvio di una fase più dinamica e tipicamente invernale dopo giorni di stabilità anomala per la stagione. Il fronte raggiungerà la regione nel pomeriggio di mercoledì, estendendo progressivamente le precipitazioni dal quadrante occidentale verso il resto del territorio. Si tratta di un sistema compatto, alimentato da correnti umide meridionali, in grado di portare piogge diffuse di intensità debole o moderata sulle pianure e fenomeni più consistenti lungo il settore al confine con la Liguria, dove l’orografia tende a esaltare gli accumuli.
All’inizio dell’evento, la neve cadrà intorno ai 1000-1300 metri, una quota relativamente alta per il periodo ma destinata a scendere rapidamente con il passare delle ore. Il calo termico atteso nella serata di mercoledì coinciderà infatti con un’intensificazione delle precipitazioni, favorendo un abbassamento della linea di neve fino ai 700-900 metri all’interno delle principali valli alpine. Le zone più interessate saranno le valli del Cuneese, dell’alto Torinese e parte dell’Ossola, dove l’ingresso di aria più fredda in quota produrrà una maggiore tenuta della colonna d’aria e quindi un innevamento più esteso e continuo.
Sulle pianure piemontesi si attendono mediamente 10-20 millimetri di pioggia, un quantitativo che non desta particolari preoccupazioni dal punto di vista idrogeologico, ma che si inserisce in un contesto regionale dove il terreno è già molto saturo a causa degli episodi perturbati di fine novembre. Situazione diversa sulle montagne, in particolare nel comparto delle Alpi Marittime e delle Alpi Liguri, dove il richiamo più umido potrà produrre una nevicata abbondante sopra i 1500 metri. Su queste aree sono attesi accumuli tra i 30 e 40 centimetri di neve fresca, con picchi anche superiori salendo oltre i 1800-2000 metri. Un apporto significativo, utile per il manto nevoso stagionale e per le località sciistiche che attendono l’avvio della stagione.

Nelle prime ore di giovedì è prevista una graduale attenuazione dei fenomeni a partire dal Piemonte occidentale. La perturbazione tenderà a scorrere verso est, lasciando spazio a un miglioramento lento ma costante. Permarranno residui deboli fenomeni sulle zone orientali e qualche fiocco ancora possibile sulle vallate più fredde prima dell’esaurimento definitivo del fronte. La giornata di giovedì potrebbe tuttavia mantenere un’atmosfera umida e grigia, con temperature in lieve calo ma senza tracolli termici significativi.
Sul piano meteorologico, ciò che rende questo episodio di interesse è proprio la dinamica del calo della quota neve, elemento tipico delle perturbazioni tardo-autunnali ma che negli ultimi anni si presenta con sempre maggiore irregolarità. La discesa fino agli 800 metri rappresenta un segnale di un’irruzione fredda più corposa rispetto ai passaggi precedenti, suggerendo una prima vera configurazione invernale della stagione. Non si tratta comunque di un evento estremo, bensì del classico mix tra umidità atlantica e raffreddamento progressivo che da sempre caratterizza l’ingresso dell’inverno nelle Alpi occidentali.
Le condizioni in quota andranno monitorate con attenzione anche per il rischio di valanghe di piccole e medie dimensioni su pendii ripidi non ancora consolidati, soprattutto alla luce della prima neve pesante che andrà a depositarsi su un fondo irregolare e localmente gelato. Sulle strade di montagna sono possibili rallentamenti nella notte tra mercoledì e giovedì, così come qualche disagio nelle tratte secondarie delle valli alpine.
Il quadro generale resta comunque sotto controllo. La perturbazione inaugura un periodo più dinamico che potrebbe proseguire nei giorni successivi, con nuove incursioni umide previste entro la fine della settimana. Sarà quindi un Piemonte più invernale quello che si presenterà nelle prossime ore, tra pioggia diffusa in pianura, vento moderato nelle vallate esposte e nevicate localmente abbondanti in alta quota.
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