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Autovelox di strada Fontaneto, il MIT smentisce le polemiche: multe valide e Comune all’attacco, il centrodestra ora “citofoni a Salvini”

Sicciero e Carillo tirano dritto dopo la nota ministeriale: per il MIT approvazione e omologazione hanno lo stesso valore, e le sanzioni sono valide

Autovelox di strada Fontaneto

Autovelox di strada Fontaneto, il MIT smentisce le polemiche: multe valide e Comune all’attacco, il centrodestra ora “citofoni a Salvini”

Il clima politico chierese si riaccende attorno all’autovelox di strada Fontaneto, ma questa volta l’amministrazione comunale esce allo scoperto con toni decisi e un documento che considera risolutivo. A sciogliere mesi di contestazioni, ricorsi e accuse incrociate è una circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, datata 21 novembre 2025, che interviene direttamente sulla questione più dibattuta: l’obbligatorietà o meno dell’omologazione dei dispositivi di controllo della velocità. Il MIT chiarisce che non è necessaria. E che la sola approvazione del dispositivo, quando presente, è sufficiente a renderlo pienamente legittimo.

Parole che l’amministrazione del sindaco Alessandro Sicchiero definisce determinanti, perché certificano la correttezza dell’intero iter adottato per l’installazione e l’utilizzo dell’autovelox sulla direttrice nord della città. Una vicenda che negli ultimi mesi aveva alimentato tensioni con le opposizioni, in particolare con il centrodestra, che aveva contestato la validità delle sanzioni elevate.

Il MIT, nel suo documento, parla di “equiparazione funzionale” tra approvazione e omologazione, smontando l’idea che l’assenza della seconda potesse rendere irregolare il dispositivo. Un passaggio rilevante, che ribalta la narrazione costruita da chi aveva accusato il Comune di aver installato un autovelox privo dei requisiti necessari.

Nella ricostruzione dell’amministrazione, la circolare ministeriale conferma non solo la regolarità dello strumento, ma anche l’impianto difensivo portato avanti nelle discussioni in Consiglio comunale e nelle comunicazioni alla cittadinanza. L’obiettivo dichiarato era ed è quello della sicurezza stradale su una delle arterie più trafficate del territorio.

A incidere ulteriormente nel dibattito è un’altra puntualizzazione del ministero, che specifica come le sospensioni dei dispositivi decise da alcuni enti locali, nei mesi scorsi, fossero iniziative autonome e non “conseguenza obbligata” di direttive ministeriali. Un messaggio che l’amministrazione chierese considera la conferma definitiva del fatto di aver scelto una linea coerente con la normativa vigente.

Il passaggio politico è inevitabile. Il Comune, attraverso il sindaco Sicchiero e l’assessore Carillo, invita chi ha montato polemiche, in particolare nel centrodestra cittadino, a rivolgersi direttamente al ministro competente per eventuali contestazioni residue. Una posizione che sottolinea il clima di tensione e la volontà dell’amministrazione di segnare un punto fermo dopo mesi di aspre critiche.

Nel frattempo, resta aperta la questione più pratica, quella che riguarda i cittadini: le multe elevate dall’autovelox sono da considerarsi valide a tutti gli effetti e continueranno a essere notificate. La circolare ministeriale, nella lettura del Comune, sgombra il campo da ogni dubbio e chiude una partita che ha catalizzato il dibattito pubblico per buona parte dell’anno.

Un epilogo che conferma come la vicenda fosse diventata più politica che tecnica, con una spinta polemica che aveva trasformato un tema amministrativo in una battaglia di posizionamento. Ora l’amministrazione attende che la circolare produca effetti anche sul contenzioso aperto da alcuni automobilisti e che la discussione possa finalmente spostarsi sui temi della mobilità, della prevenzione e della gestione della sicurezza sulle strade di Chieri.

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