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Emma Bonino è arrivata in codice rosso al Pronto Soccorso: come sta?

La storica leader radicale torna in ospedale dopo un anno dal precedente ricovero: un percorso fragile segnato dalle conseguenze del tumore polmonare sconfitto nel 2023

Emma Bonino

Emma Bonino è arrivata in codice rosso al Pronto Soccorso: come sta?

Emma Bonino, 77 anni, è di nuovo in un reparto di terapia intensiva. L’ex ministra degli Esteri, fondatrice di +Europa e figura di riferimento del radicalismo italiano, è stata ricoverata ieri al Santo Spirito di Roma per una insufficienza respiratoria acuta, arrivando in codice rosso ma in stato vigile. Secondo quanto trapela da fonti sanitarie, la situazione è «seria ma sotto controllo», in attesa del bollettino medico previsto in mattinata, che dovrà chiarire l’andamento delle ultime ore e le risposte alle terapie.

Per la Bonino non è la prima volta. Già un anno fa era stata ricoverata nello stesso ospedale, nel reparto di terapia intensiva guidato dal professor Mario Bosco, per una crisi respiratoria che aveva richiesto monitoraggio continuo e supporto ventilatorio. Un episodio che aveva preoccupato il mondo politico e i suoi sostenitori, anche alla luce della lunga battaglia sanitaria che l’ha accompagnata per quasi un decennio.

Nel 2015 alla leader radicale era stato diagnosticato un microcitoma polmonare, una delle forme più aggressive di cancro ai polmoni. Una diagnosi che aveva aperto un percorso terapeutico complesso — chemioterapie, controlli ravvicinati, periodi di debilitazione — vissuto sempre con quella trasparenza che ha contraddistinto la sua vita pubblica. Nel 2023 aveva annunciato la conclusione delle terapie, parlando di una «vittoria» ottenuta grazie alla medicina e al rigore dei protocolli seguiti. Ma le conseguenze fisiche di anni di trattamenti, unite alla fragilità respiratoria residua, rappresentano un fattore non secondario nelle condizioni attuali.

La notizia del nuovo ricovero è circolata rapidamente, facendo scattare messaggi di vicinanza dal mondo politico, dalle associazioni civiche e dal fronte radicale. Bonino, da sempre figura simbolo delle battaglie sui diritti civili, sull’Europa, sulle politiche migratorie e sulla legalizzazione, è considerata una delle voci più autorevoli — e più combattive — della politica italiana degli ultimi quarant’anni. Per questo la sua presenza, anche negli ultimi anni segnati da impegni ridotti, è rimasta un riferimento.

In queste ore, spiegano fonti vicine all’ospedale, la priorità è stabilizzare la funzione respiratoria e monitorare eventuali complicazioni. Le cause precise dell’episodio — se legate a un’infezione, a una riacutizzazione della fragilità polmonare o ad altri fattori — saranno definite nelle prossime valutazioni cliniche. Il fatto che la ex ministra sia arrivata vigile resta un elemento considerato positivo, ma l’età e la storia clinica impongono prudenza.

La giornata sarà decisiva per comprendere l’evoluzione del quadro. Nel frattempo, cresce l’attesa per il bollettino ufficiale, mentre attorno alla figura di Bonino — anche durante l’ultimo ricovero — si è sempre creata una rete di affetto e sostegno trasversale. Una presenza che racconta, forse più di ogni dichiarazione politica, il peso umano e istituzionale che la leader radicale continua ad avere nel Paese.

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