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L’assessora del Canavese sale sul pullman all’alba per verificare la situazione: il trasporto extraurbano cambia passo

La verifica sorpresa dell’assessora, i dati Gtt e l’appello agli studenti: miglioramenti visibili, ma restano criticità operative

L’assessora del Canavese sale sul pullman all’alba per verificare la situazione: il trasporto extraurbano cambia passo

L’assessora del Canavese sale sul pullman all’alba per verificare la situazione: il trasporto extraurbano cambia passo

Ha scelto di salire sul pullman Rivarolo–Cuorgnè all’alba, senza avvisi e senza scorta istituzionale, per vedere con i propri occhi ciò che da giorni arriva sotto forma di segnalazioni e lamentele. L’assessora ai trasporti di Rivarolo ha preso posto tra gli studenti, ascoltando i commenti senza dichiarare subito il proprio ruolo. Il tragitto, con passaggio da Oglianico e Favria, ha restituito un quadro diverso rispetto alla settimana precedente, almeno secondo chi viaggia ogni mattina: «Quasi vuoto rispetto al solito», ha mormorato uno studente salito poco dopo la fermata di Rivarolo. Un’impressione confermata da altri ragazzi, che parlano di una situazione “migliorata”, anche se lo stesso gruppo ammette di non sapere se si tratti di un caso o del primo effetto dell’invito a distribuire i flussi sulle tre corse disponibili.

Durante la corsa, però, non sono mancate le note dolenti. L’assessora ha verificato direttamente che prima delle 8 alla stazione non è possibile acquistare biglietti, e che la macchinetta automatica non consente il pagamento tramite bancomat, una criticità che gli studenti conoscono bene. Altre segnalazioni riguardano il ritorno: mezzi affollati, orari incerti, qualche corsa ritenuta troppo lenta. Tutti elementi che verranno trasmessi agli enti competenti, promette la delegata, che assicura di «restare a disposizione qualora la situazione dovesse nuovamente peggiorare».

Questa verifica sul campo arriva in un momento delicato, in cui la questione del trasporto extraurbano è uno dei temi più discussi della città. Negli ultimi giorni, l’assessora ha spiegato di aver lavorato «intensamente» con Gtt e con l’Agenzia della Mobilità Piemontese, ringraziando la presidente Cristina Bargero per la disponibilità. Il frutto di questo lavoro è arrivato sotto forma di comunicazione ufficiale da parte di Gtt, ora resa pubblica.

La prima novità riguarda la linea 3428 “Rivarolo–Rivarossa”. Dopo le verifiche, l’azienda ha riconosciuto la fondatezza delle segnalazioni e ha deciso di modificare il percorso della corsa 3941: dal 9 dicembre, non terminerà più a Rivarossa ma proseguirà fino a Lombardore (Bivio). Una scelta pensata per rispondere alle esigenze delle famiglie e migliorare il collegamento degli studenti.

Più complesso il nodo della linea 5137 “Rivarolo–Pont–Ceresole”, finita al centro del malcontento dei pendolari scolastici. Il monitoraggio di Gtt parla di livelli di riempimento «sotto controllo», compatibili con la capienza dei mezzi. Il problema, secondo l’azienda, non sarebbe dunque strutturale ma comportamentale: ogni mattina partono tre pullman verso Cuorgnè, ma gli studenti tendono a concentrarsi sempre sugli stessi due, lasciando quasi vuota la corsa delle 7.30, che passa da Vesignano e arriva perfino qualche minuto prima.

Un’abitudine che Gtt considera decisiva nel generare sovraffollamento alle fermate successive, e che l’assessora rilancia come responsabilità condivisa. «Pur pagando un servizio», scrive, «a volte è necessario collaborare, adattarsi e contribuire a risolvere le piccole criticità quotidiane». Il riferimento è ai ragazzi che salgono da Oglianico e Favria: se i mezzi arrivano già pieni, rimangono penalizzati senza che il servizio, sulla carta, sia realmente inefficiente.

L’assessora ringrazia anche il sindaco di Valperga, Walter Sandretto, per il supporto nelle interlocuzioni con Gtt. Ma chiarisce che questo è solo un primo step. Il monitoraggio proseguirà, così come le richieste di ulteriori miglioramenti in un sistema – quello del trasporto pubblico piemontese – che da mesi affronta tensioni e disservizi diffusi.

Il messaggio finale è un invito alla corresponsabilità. Il trasporto extraurbano funziona quando ogni anello della catena regge: istituzioni, aziende, famiglie e studenti. Piccoli gesti – scegliere una corsa meno affollata, acquistare il biglietto in anticipo, segnalare con precisione ciò che non va – possono fare la differenza. Il viaggio all’alba dell’assessora non sarà risolutivo, ma fotografa una realtà in movimento: qualche miglioramento c’è, ma il percorso perché diventi stabile sarà ancora lungo.

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