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Il ricordo di Alan Brunetta vive: due nuovi oboi per i giovani delle scuole di San Mauro

La città ricorda l'insegnante e musicista scomparso a 37 anni. La donazione possibile grazie ai ricavati del Memorial di giugno

Il ricordo di Alan Brunetta vive: due nuovi oboi per i giovani delle scuole di San Mauro

Il ricordo di Alan Brunetta vive: due nuovi oboi per i giovani delle scuole di San Mauro (foto: a sinistra Ugo Brunetta, Bagarin e Scirpo; a destra Alan Brunetta)

Il silenzio che lascia un artista quando se ne va troppo presto non è mai un vuoto: è un’eco. A San Mauro Torinese quell’eco continua a risuonare forte grazie al nome di Alan Brunetta, musicista, compositore e insegnante scomparso nel luglio del 2023 a soli 37 anni. Un uomo che la città non ha mai smesso di ricordare, trasformando il dolore in un progetto collettivo che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo.

Venerdì mattina, nella scuola media “Dalla Chiesa”, sono stati consegnati due nuovi oboi destinati alla sezione musicale dell’istituto. Uno strumento prezioso per chi sta iniziando a scoprire il proprio talento, ma soprattutto un simbolo di continuità: un ponte ideale che unisce il lavoro di Alan in aula con le nuove generazioni.

Gli oboi sono stati acquistati grazie alla raccolta fondi lanciata durante il Memorial Alan Brunetta, la serata di musica e comunità che si è tenuta il 12 giugno scorso in una piazza Mochino gremita. Lì, genitori, studenti, insegnanti, artisti e cittadini hanno celebrato un uomo che per molti non era soltanto un professionista, ma un riferimento umano prima ancora che musicale. Una serata nata non per ricordare una perdita, ma per custodire un’eredità.

A consegnare gli strumenti sono stati i suoi genitori, Ugo e Marinella, che dal giorno della scomparsa del figlio non hanno mai smesso di trasformare la memoria in energia, in iniziative, in gesti concreti. Hanno trovato in questa raccolta fondi – e in chi ha scelto di sostenerla – un modo per far vivere ancora ciò che Alan amava di più: la musica come possibilità, come strada, come esperienza da condividere.

Alla cerimonia erano presenti il dirigente e gli insegnanti dell’IC2, insieme ai colleghi dell’IC1, un’unione non formale ma sostanziale: Alan aveva insegnato in entrambe le realtà, e la sua impronta professionale e affettiva continua a essere riconosciuta da chi ha lavorato con lui e da chi ha imparato da lui.

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Accanto alle scuole, erano presenti la sindaca Giulia Guazzora e l’assessore all’Istruzione Daniele Bagarin, non solo nelle vesti istituzionali, ma anche come amici. Erano tra coloro che, nel 2025, avevano ricordato pubblicamente come Alan fosse stato capace di unire la città: «Una persona che non ha bisogno di presentazioni e che è rimasta nei nostri cuori», aveva detto la sindaca al Memorial.

L’iniziativa non si ferma qui. Nei prossimi giorni verrà inaugurata, nella scuola secondaria “Pellico” dell’IC1, un’aula dedicata ad Alan, insieme a un pianoforte che sarà messo a disposizione degli studenti. Anche questo gesto nasce dal desiderio di fissare — nelle mura della scuola e nelle routine quotidiane — ciò che Alan rappresentava: un modo nuovo di insegnare la musica, un approccio capace di unire tecnica, creatività, ascolto e libertà.

Il lascito di Alan è fatto di note, certo, ma soprattutto di relazioni. Da giovane musicista aveva costruito una carriera internazionale, tra concerti, colonne sonore, collaborazioni artistiche, premi. Da insegnante aveva scelto di riportare quell’esperienza nella sua città, lavorando con gli studenti degli istituti comprensivi IC1 e IC2 e dimostrando ogni giorno che la musica è un linguaggio universale, ma ancora di più un gesto educativo.

Quando nel 2023 la notizia della sua scomparsa aveva attraversato San Mauro, la città si era fermata. Il funerale, nella chiesa di San Benedetto, aveva riunito una comunità intera: famiglia, amici, artisti, colleghi, allievi, associazioni, istituzioni, con un saluto finale scandito dal rombo delle moto del Motoclub della Collina — dove milita suo padre Ugo — e dalle note del Corpo Filarmonico di San Mauro.

Oggi, due anni e mezzo dopo, le sue intuizioni e la sua passione continuano a generare frutti. Gli oboi consegnati alla scuola non sono soltanto strumenti: sono promesse di continuità, di cura, di educazione e di futuro.

San Mauro non lo ha dimenticato. E non lo dimenticherà finché ogni gesto, ogni iniziativa, ogni aula dedicata alla musica che porterà il suo nome come sarà invito a creare, a condividere, a credere nelle possibilità dell’arte.

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